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Cambio di ruolo
I docenti di scienze del Lussana a "lezione" dai ricercatori dell'Istituto Mario Negri
Gli insegnanti di scienze del liceo cittadino, per due giorni, ha frequentato i laboratori del Centro Anna Maria Astori al Kilometro Rosso
di Elena Conti
Per due giorni (il 18 e il 19 marzo), i professori di scienze del liceo scientifico Lussana di Bergamo sono ritornati studenti nei laboratori del Centro Anna Maria Astori, all’interno del Kilometro Rosso.
Qui si è svolto il corso intensivo gratuito organizzato dall’Istituto Mario Negri, che ha affrontato tematiche come la medicina rigenerativa attraverso l’uso di cellule staminali, la terapia genica, lo sviluppo di nuove metodologie per la rigenerazione di tessuti e organi e il microambiente tumorale. Da anni, infatti, l’Istituto è impegnato in attività di formazione che promuovono la diffusione della cultura scientifica in campo biomedico.
Hanno partecipato all’iniziativa sette professoresse e un professore; divisi in gruppi, hanno frequentato i laboratori prescelti sotto la guida dei ricercatori del Mario Negri. «Si tratta di una collaborazione che la nostra scuola ha avviato con l’Istituto da anni - commenta la docente del Lussana, Rosaria Delfino -; per la nostra disciplina, che ha un carattere sperimentale, la pratica laboratoriale è fondamentale».
«La nostra scuola ha dei laboratori molto ben attrezzati, ma per farli funzionare al meglio è necessario aggiornarsi costantemente, e su questo punto il Mario Negri negli anni è stato di grande supporto - aggiunge la docente -. Incontrare giovani ricercatori pieni di entusiasmo e passione per la ricerca ci consente di poter tornare in classe e trasferire ai nostri alunni non solo i contenuti appresi ma soprattutto il metodo scientifico da perseguire».
«È un progetto a cui teniamo particolarmente - afferma Ariela Benigni, segretario scientifico del Mario Negri - e che abbiamo deciso di continuare con gli insegnanti del Lussana anche quest’anno. Stiamo già ipotizzando di estendere l’iniziativa ad altre scuole nei prossimi anni nell’ottica di garantire un ampio bacino di partecipazione. Siamo convinti che, se vogliamo avere più iscritti alle facoltà scientifiche, dobbiamo entusiasmare per primi i professori con un aggiornamento sul campo. In questo modo saranno loro stessi a stimolare gli studenti verso il mondo della ricerca scientifica e della tecnologia».
