Esclusione

«Il bambino è troppo vivace, niente gita scolastica»: caso a Treviglio

La preside: «Mi spiace la vicenda si sia conclusa così, ma non c’era alcun intento di escludere il bambino»

«Il bambino è troppo vivace, niente gita scolastica»: caso a Treviglio
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Frequenta normalmente la scuola dell'infanzia pubblica a Treviglio, ma non potrà andare alla gita di classe: un bambino ne è infatti stato escluso perché, pare, giudicato decisamente troppo vivace.

«Troppo vivace»: bimbo escluso dalla gita scolastica

Stefano (nome di fantasia, ndr) è sicuramente molto esuberante, ma non ha certificazioni che ne indichino bisogni particolari. Eppure alla gita organizzata un paio di settimane fa lui non ha potuto partecipare: i genitori sono stati infatti invitati a tenerlo a casa, o a portarlo a scuola e "aggregarlo" ad altre sezioni, perché secondo le insegnanti il bambino è "ingestibile".

«Ci hanno anche proposto di partecipare alla gita, io o il papà, in modo da tenerlo sotto controllo - ha precisato la mamma - Per noi è però difficile perché entrambi lavoriamo su turni. E poi ce lo hanno chiesto pochi giorni prima, senza darci il tempo adeguato di organizzarci. Ho proposto di farlo accompagnare da mia madre, ma mi hanno spiegato che non era possibile. A quel punto ho deciso che lo avrei tenuto a casa».

«Hanno preferito lasciare a casa il problema»

Una situazione, secondo il racconto della madre, che va avanti da settembre.

«Sin da inizio anno le maestre si sono lamentate di Stefano - ha proseguito -. Abbiamo consultato anche la Neuropsichiatria Infantile per capire se avesse qualche disturbo, ma ci hanno detto che è solo molto vivace. Del resto Stefano ha frequentato anche l’asilo nido, ma non abbiamo avuto problemi di questo tipo. Il lavoro delle insegnanti è quello di educare i bambini, sia quelli più mansueti che quelli irrequieti. Loro hanno però preferito lasciare a casa il problema. Mi sono anche rivolta alla dirigente scolastica per aver un supporto. Ma è stato inutile».

La preside: «Mi spiace, non c'era alcun intendo di escludere il bambino»

«Mi spiace che il bambino non abbia potuto partecipare alla gita - ha spiegato la dirigente dell’Istituto Comprensivo di cui fa parte la materna frequentata da Stefano -. Ho parlato con il padre ed era stata prospettata l’ipotesi che la madre, essendo libera al mattino, avrebbe potuto raggiungere la meta in auto. Poi si sarebbe valutato se farla rientrare col figlio o se lasciarlo col gruppo. L’obiettivo era proprio quello di favorire la partecipazione del bambino e non il contrario. Queste sono situazioni, fortunatamente rare, previste dal regolamento di istituto, qualora le insegnanti ritengano sia necessaria la presenza di un genitore nel caso di bambini "particolari". Mi spiace si sia conclusa così, ma non c’era alcun intento di escludere il bambino».

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