«Riaprite le scuole» è l’appello di Leo Venturelli, pediatra e Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Bergamo. Lo fa sostenendo che si possa ricominciare la didattica in presenza in sicurezza, dato che secondo l’ultimo studio sui contagi e la sicurezza a scuola, al quale hanno lavorato epidemiologi, medici, biologi e statistici dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, dimostra che su 7.3 milioni di studenti e 770 mila insegnanti soggetti dell’analisi la positività al tampone tra ottobre e novembre è stata inferiore all’1%. Conclusione logica: gli studenti non sono il principale veicolo di contagio, le scuole erano sicure e potevano rimanere aperte.
«I pediatri del territorio si uniscono al mio appello: alcuni di loro domenica sono scesi in piazza per protestare contro la didattica a distanza. La scuola è uno dei luoghi più sicuri dal contagio – continua Venturelli -. Quello che non è sicuro, invece, è continuare a confinare bambini e ragazzi dentro le mura domestiche: le conseguenze psicosomatiche, le sofferenze psicologiche di questo periodo prolungato di reclusione si stanno facendo sentire. Notiamo un aumento di apatia, di disturbi del sonno, e anche di disturbi alimentari, soprattutto fra gli adolescenti. Bisogna invertire questa tendenza, prima che queste spie diventino disturbi consolidati».
Un allarme che fa riflettere, soprattutto perché il Garante non è l’unico ad avere sottolineato questi aspetti: già molti altri esperti del settore hanno parlato di disturbi psicologici, oltre che propriamente mentali, causati da un confinamento forzato a casa e dall’impossibilità per i ragazzi di socializzare con i propri coetanei. La vita quotidiana di bambini ed adolescenti si è infatti ridotta ad ore di dad, accompagnate da ore davanti al cellulare, ai videogame o alla televisione, che parla solo di contagi che aumentano e vaccini che non arrivano. Non c’è quindi da stupirsi, come dice anche Venturelli, che i giovani non abbiano più la motivazione per fare alcunché: a cosa servirebbe, se poi alla fine si finisce sempre e comunque in zona rossa, mentre la zona bianca è solo un “miraggio sardo”?
Davanti alla presenza della variante inglese, Venturelli afferma: «La mutazione inglese, in particolare, ha fatto salire anche i contagi fra ragazzi e bambini molto piccoli, che però, come riscontrato dai pediatri, sono quasi tutti asintomatici o con sintomi molto lievi». Il Garante chiede che si pensi ai «diritti dei bambini» e poi continua: «Li abbiamo rispettati, fino ad ora, questi diritti? Non mi pare» e conclude: «La scuola non può esser l’ultima a ripartire: ne va dei diritti, e della salute, delle nuove generazioni».