Mafie in agguato delle aziende in crisi: lo dice il procuratore Gratteri
Da Catanzaro, ha incontrato on line 1.500 studenti bergamaschi «Nel mirino soprattutto alberghi, ristoranti e bar»
Mafie pronte a rilevare con pochi soldi le imprese in crisi, a partire da alberghi, ristoranti e bar. Parola di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, da decenni tra i magistrati più impegnati a fronteggiare la ’ndrangheta in ogni sua forma e ramificazione. I clan, come raccontato oggi da L’Eco di Bergamo, sono in agguato.
Il pm antimafia ha inaugurato il ciclo di incontri online «Vite dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della memoria e dell’impegno civile», promosso dal Centro di promozione della legalità di Bergamo e dall’Ufficio scolastico territoriale, in collaborazione con Palazzo Frizzoni. Collegati in videoconferenza quasi 1.500 studenti
I magistrati hanno le antenne alzate. Come? Stessa regola che ai tempi di Al Capone: seguire i flussi di denaro. «Occorre stare attenti, da qui in avanti, a quali tipo di vendite vengono fatte, chi sono gli acquirenti – ha detto Gratteri -. Ma le mafie, spesso, possono anche lasciare formalmente alla guida di queste attività gli stessi proprietari, che diventano però dei pupazzi che lavorano per conto dei clan».
Insomma, il controllo passa attraverso l’erogazione di denaro. Si intercetta il consenso dei titolari approfittando dei ritardi della burocrazia. Le mafie sono presenti al nord sin da metà anni Settanta, prima in modo sparuto e ora in modo sistematico e massiccio.
«È attraverso l'educazione che si costruisce la persona e la società, e che si educa realmente al bene comune e al senso della vita. – dichiara l’assessore alla Pace e Educazione alla Cittadinanza Marzia Marchesi – L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza e significa elaborare e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili affinché diventi conoscenza profonda dei diritti e dei doveri. Gli incontri programmati dal Cpl, in collaborazione con l’osservatorio per la legalità del Comune di Bergamo, hanno proprio questa finalità. La testimonianza diretta dei protagonisti sarà un’ulteriore stimolo per gli studenti che parteciperanno agli incontri».
«Bergamo fa scuola in tema di educazione alla legalità e questa iniziativa ne rappresenta un’ulteriore conferma – dichiara Patrizia Graziani, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – .Voglio sottolineare il grande valore del Centro di promozione della legalità quale occasione concreta d’incontro tra le componenti del mondo scolastico e le diverse forze, fra enti, istituzioni e varie realtà, impegnate su questi temi con ampio spazio al protagonismo dei nostri studenti e studentesse».