Ottiene il trasferimento in Bergamasca, poi glielo revocano: il racconto di una maestra di Curno
Margherita Leone, 41 anni, fa avanti e indietro da Milano ogni giorno. La mobilità a Ponte San Pietro annullata per un errore
Farsi ogni giorno 130 chilometri in auto non è certo il massimo, ma per il lavoro si scende a compromessi e poi ci si fa l'abitudine. È anche vero, però, che se il posto si trova vicino casa e tutto un altro discorso. Avrà pensato così anche Margherita Leone, 41enne di Curno, insegnante della primaria, che dopo aver chiesto il trasferimento - e averlo ottenuto - da Milano a Ponte San Pietro, se l'è visto revocare.
Avanti e indietro da Milano
La vicenda, riportata ieri (martedì 25 luglio) da La Voce della Scuola, è un po' complessa. Il punto è che la donna insegna all'istituto Masih della città meneghina perché, al suo turno di nomina nel settembre 2022, le disponibilità per la Bergamasca erano esaurite. Nonostante il viaggio che deve fare quotidianamente, andata e ritorno, lì non si trova affatto male. Ma proprio per le ore che perde via in macchina, quando possibile ha fatto richiesta di mobilità per andare nella sua provincia. Questo perché, tra l'altro, gli spostamenti giornalieri hanno anche un costo.
Il trasferimento revocato
Il 24 maggio scorso aveva ricevuto conferma per il trasferimento a Ponte San Pietro, per cui era soddisfatta di aver risolto il problema. Peccato che, dopo poco tempo, questo mese l'Ufficio scolastico territoriale l'ha chiamata, dicendo che il trasferimento sarebbe stato revocato. Una decisione poi ufficializzata con un decreto il 13 luglio. Come mai un così brusco dietrofront? A quanto pare, il posto nella cittadina dell'Isola era disponibile perché un altro docente aveva chiesto il trasferimento alla scuola superiore. Inizialmente ottenuto, lui era poi risultato non abilitato per quel tipo di insegnamento. Motivo per cui niente da fare, tutto annullato.
La revoca sarebbe quindi arrivata per cause non riconducibili a lei, ma intanto l'insegnante di Curno si ritrova spiazzata. Ha detto che resterà alla scuola milanese fino al 2024, ma resta la questione di un sistema macchinoso in cui, per una svista o un errore, la situazione può cambiare da un momento all'altro.