Entro l’1 settembre nelle scuole bergamasche dovranno essere coperti da personale di ruolo o da supplenti ben 2.569 posti che, a oggi, non hanno un titolare. Di questi 828 sono rivestiti da insegnanti di sostegno.
Tuttavia, stando a quanto sostiene la Cisl, le misure contenute nel decreto Sostegni bis non sarebbero sufficienti a scongiurare il rischio legato alla mancanza di insegnati nel momento del ritorno in classe il prossimo anno scolastico.
«Servono interventi urgenti sui precari – sottolinea Paola Manzullo, segretaria generale Cisl Scuola Bergamo, presente alla manifestazione di oggi (mercoledì 9 giugno) a Milano -. Con i meccanismi di reclutamento proposti per le tanto sbandierate 70mila assunzioni, comunque insufficienti a coprire un numero ben più elevato di posti vacanti, se ne potranno fare, se va bene, la metà».
A preoccupare ulteriormente i sindacati è anche il fatto che, l’anno prossimo, il cosiddetto “contingente Covid” che ha permesso in molti casi di scomporre le classi sparirà: 75mila persone, suddivisi tra 50 mila docenti e 25 mila collaboratori, non torneranno più tra i banchi.

Secondo le stime della Cisl, per quanto riguarda il sostegno i posti disponibili per le assunzioni (rimasti da quelle dello scorso anno) sono poco meno di 20mila, cui si devono aggiungere i 5mila posti consolidati in organico di diritto dalla legge di bilancio per il 2021 e 1.880 per possibili pensionamenti. Inoltre, 20.645 titolari hanno presentato domanda di trasferimento e, di questi, 12.337 hanno chiesto un trasferimento su posto comune.
«Tenuto conto – si legge in una nota del sindacato – che storicamente i trasferimenti da posto sostegno a comune si aggirano sulle 4.500-5.000 unità annue, si può stimare che vi siano al momento circa 31mila posti vacanti utilizzabili per le assunzioni in ruolo».
A Bergamo le criticità maggiori si avranno nelle scuole di primo e secondo grado, dove mancheranno rispettivamente 979 e 1002 posti. Nell’infanzia ne mancheranno 45 e nella primaria 543.