Quei 60 metri di stoffa per vestire l'Arlecchina, capolavoro dell'istituto Caniana
Una delle cose più spettacolari dell'inaugurazione della Capitale della Cultura è stato l'abito preparato dagli studenti
Tra le cose più spettacolari della performance de “I nuovi Mille”, andata in scena sabato sul palco di Piazza Vittorio Veneto, c'è stato sicuramente l'abito di Arlecchina. A realizzarlo i ragazzi dell’Istituto Caterina Caniana, settore Moda, che collabora ormai da quasi 20 anni con la fondazione Teatro Donizetti di Bergamo.
Gli studenti ogni anno passano ora nella sartoria del teatro seguendo anche la messa in scena delle opere liriche. Verso la fine di novembre, Elisa Gambero, che si occupa della gestione dei ragazzi durante gli stages, ha proposto alle docenti referenti del Caniana le professoresse Paola Sibella (docente di disegno) e prof.ssa Giuseppina Pagnoncelli ( docente di laboratorio) di collaborare con loro e con il Comune di Bergamo per la progettazione di un capo davvero particolare destinato ad essere indossato da un’attrice in occasione dell’ evento Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023.
Le docenti referenti hanno avuto vari incontri con il direttore artistico del Donizetti Francesco Micheli, la sua assistente Erika Natati e Cinzia Mascheroni (sarta del teatro) per immaginare insieme il capo finale : un’«Arlecchina» in chiave moderna.
La prof.ssa Sibella ha poi illustrato a colleghi e studenti dell’Istituto Caniana il progetto artistico. A questo punto gli studenti stessi si sono cimentati nella parte grafica di progettazione dei bozzetti personali, tenendo conto delle richieste del direttore artistico: «un’Arlecchina spettacolare in chiave moderna con grande strascico ad effetto sorpresa».
Dopo la selezione dei bozzetti, la fase operativa e laboratoriale è stata coordinata dalla docente di laboratorio Giuseppina Pagnoncelli, che con la collaborazione di molti docenti e studenti ha realizzato il cartamodello e il capo.
«Le difficoltà - spiegano le docenti del Caniana - nella realizzazione dello strascico sono state diverse: l’avere poco tempo a disposizione, l’enorme quantitativo di stoffa che ha richiesto la collaborazione di almeno 5 studenti che reggessero il tessuto dei vari pannelli durante la cucitura e ha portato ad un risultato che ha soddisfatto tutti. Ciononostante questa sfida si è rivelata molto appagante. La collaborazione a classi aperte tra studenti e docenti di moda è stata positiva e concreta. Il quantitativo di stoffa utilizzato è stato di circa 60 metri e sul palco son servite ben 6 studentesse dell’Istituto per aiutare l’attrice a trasformare questa “Arlecchina moderna” lasciando tutti a bocca aperta!».