Scuola in Bergamasca, allarme della Cisl: 1.800 cattedre rischiano di rimanere scoperte
L'analisi del dipartimento Scuola del sindacato, sulla base del numero di posti vacanti dopo le domande di mobilità
Sono più di 1.800 le cattedre che potrebbero restare scoperte in Bergamasca all’avvio del prossimo anno scolastico. È il conto che fa Cisl Scuola, sui dati riguardanti i posti vacanti dopo le domande di mobilità.
I numeri delle scuole
«A questi, purtroppo, potrebbero aggiungersene altri, quando saranno note le assegnazioni provvisorie e l’organico di fatto», ha denunciato Paola Manzullo, segretaria generale del sindacato di via Carnovali. Dall’analisi, nella scuola dell’infanzia i posti scoperti sono 21 tra gli insegnanti di sostegno e 12 per i comuni docenti. Nella primaria, 415 i posti di sostegno e 45 quelli comuni vacanti.
Nelle scuole di primo grado, è ancora “emergenza sostegno” per i 329 insegnanti trasferiti, mentre sono comunque 301 le cattedre comuni vacanti. Infine, negli istituti di secondo grado, la proporzione si ribalta: 148 i posti di sostegno, mentre sono ben 535 i posti liberi.
Le cause del fenomeno
Il nuovo anno scolastico, quindi, si prospetta difficile. «Con un deficit di docenti di questa dimensione – ha continuato Manzullo – è normale avere preoccupazioni e temere l’ennesimo avvio complicato. A compromettere la continuità didattica non è tanto la mobilità del personale di ruolo, che incide per una percentuale davvero modesta, ma l’eccessivo numero di contratti precari».
Le possibili soluzioni
La scuola, secondo la Cgil, vive uno stato di precarietà che rende difficile una programmazione efficace ed efficiente: «Non la si avrà sino a quando non verranno attuate nuove politiche di reclutamento, che favoriscano la stabilità del lavoro e, quindi, il migliore funzionamento del sistema scolastico».