Scuola, la kafkiana lotta di un docente bergamasco per le assegnazioni di inizio anno
Si possono indicare fino a 150 preferenze, ma spesso si è scavalcati dai colleghi che poi non prendono servizio
di Fabio Busi
Orde di docenti, nella canicola agostana, si sono assiepati davanti agli schermi dei loro pc. Bisognava inserire centocinquanta (150!) preferenze in un sistemone online.
Una serie di schermate austere chiedevano al povero docente senza cattedra di specificare quale materia, quale distretto, quale città, quale scuola preferisse. Che tipo di contratto, per quante ore, con completamento o meno (nello stesso comune o anche no) della cattedra. È disposto anche a fare sostegno? Ok, ma di che tipo? Psicofisico, dell’udito o della vista? E in quale ordine di preferenza?
Il docente giovane e inesperto, davanti alla schermata-sfinge, arretra sulla poltrona, quasi ci sprofonda dentro, e assume un’espressione fantozziana. La lingua penzola e le mani sudano. Ma veramente devo inserire centocinquanta preferenze e per ognuna specificare tutte queste caratteristiche?
Dopo un paziente peregrinare su pagine e pagine di portali specializzati, dopo essersi fatto quasi una maratona di video che illustrano passo passo come procedere, munito di scorte di viveri inizia a compilare. Un lavoro meccanico, bizantino.
Prima scelta: Calusco, scuole medie, spezzone 7-12 ore; poi Carvico, scuole medie, spezzone... Terno... Cisano... Brembate... Per ogni preferenza deve specificare tutte le caratteristiche. Alla fine, stremato, ha inserito le sue cento e rotte preferenze.
Le ha dovute mettere pazientemente in ordine, scuola per scuola, prima gli insegnamenti della classe A022, per tutti gli istituti nei quali è disposto ad andare. Poi una seconda infornata dei medesimi plessi, ma questa volta per il sostegno. E ancora, una terza sfilza per le scuole superiori (A012) e infine il sostegno per queste ultime. La schedina è pronta: invia. Ora il docente sbarbato (...)