Scuole in Bergamasca, le grandi sfide dei nuovi presidi di Sarpi e Quarenghi
Allo storico liceo classico arriva Claudio Ghilardi che guidava il Turoldo. All'istituto tecnico Ursula Dragone, salita dalla Puglia
di Marta Belotti
«Purtroppo siamo la regione che rimane sempre con meno dirigenti rispetto a quelli necessari»: si apre con questa constatazione la riflessione di Gloria Farisé, presidente della sezione bergamasca dell’Associazione Nazionale Presidi.
La nostra provincia è lo specchio di questa situazione e l’affanno si misura bene considerando che, a fine agosto, ben diciassette istituti comparivano come “sedi libere”. «Una scuola non può stare senza dirigente, quindi si procede principalmente con l’assegnazione delle reggenze - spiega la dottoressa Farisé -. Le nuove nomine di dirigenti sono state quattro, ma una delle persone designate ha già rinunciato, quindi anche qui è scattata la reggenza».
Il perché è facile da comprendere se si segue la dinamica dei concorsi, che non è poi così diversa da quella prevista per le assegnazioni degli insegnanti: «L’ultimo concorso risale al 2017 e fu nazionale - dice ancora Farisé -. Quindi, chi partecipa lo fa con la consapevolezza di “provarci”, perché, anche qualora passasse, l’assegnazione potrebbe avvenire a chilometri e chilometri da casa. Nella scelta pesa poi anche il fatto che, nel momento in cui si accetta, si sarà vincolati lì per tre anni. Per questo, come successo quest’anno a Mozzanica, non è così raro che la persona assegnata rinunci all’incarico».
Eppure c’è chi questo incarico lo accetta nonostante la distanza e tutti i cambiamenti che comporta, come Ursula Dragone, la nuova dirigente dell’Istituto Tecnico Superiore Giacomo Quarenghi. Insieme a Claudio Ghilardi, nuovo preside del liceo classico Paolo Sarpi, rappresentano le principali novità per gli istituti superiori statali di Bergamo.
Due nomine che non potrebbero essere più diverse tra loro, almeno in apparenza (...)