"Sentieri che uniscono", a Casnigo la scuola scopre territorio e agricoltura
Al posto delle classiche gite, tante uscite in paese e incontri con allevatori e coltivatori
Per le scuole di ogni ordine e grado è tempo di bilanci e di rilanci, per salutare l'anno che volge al termine e guardare agli orizzonti di crescita di bambini e ragazzi in vista del nuovo anno scolastico. A Casnigo è stato particolarmente articolato il progetto "Sentieri che uniscono", varato dall'Istituto comprensivo locale (che abbraccia anche Gandino e Cazzano Sant'Andrea) e focalizzato sul dialogo attivo e concreto degli studenti con il territorio e le realtà che lo animano.
Ecco allora che le tradizionali gite di primavera sono diventate opportunità preziose per tutti gli allievi della Primaria e della Secondaria di primo grado, riunite nel plesso scolastico Bonandrini Bagardi. Studenti e docenti sono saliti nell'area dei Santuari della Santissima Trinità e della Madonna d'Erbia, scoprendo antiche strade, devozioni senza tempo e arte, ma anche attività agricole che giovani imprenditori hanno avviato con successo.
Ad animare queste virtuose lezioni sul campo, si sono aggiunti gli incontri con coltivatori bio e apicoltori, allevatori di capre e maestri casari. Tutto all'aria aperta, zaino in spalla e senza dimenticare la solidarietà per chi doveva essere aiutato con il trasporto in carrozzina.
«Lasciare che il territorio e la gente di Casnigo permeasse la normale attività didattica - confermano le docenti - è stato davvero stimolante. Troppo spesso non ci accorgiamo di peculiarità locali che hanno tanto da raccontare ai ragazzi, riportandoli a una realtà concreta e fattiva che ricorda loro come l'imperante tecnologia è puro strumento e non attività dominante». La cordialità di tante collaborazioni, un meteo ideale e l'entusiasmo dei bambini hanno creato una miscela virtuosa e irripetibile.
Alcune classi hanno raggiunto anche Fiorano, dove hanno assistito all'attività del campo di addestramento allestito dal Nucleo Cinofilo di Soccorso Argo degli Alpini, oppure Gandino, nei luoghi che hanno fatto da culla all'eccellenza del Mais Spinato di Gandino. E lungo i sentieri percorsi i ragazzi hanno lasciato sassi colorati, che nel tempo avranno il pregio di diventare semi preziosi. I "Sentieri che uniscono" portano lontano e regalano germogli di speranza.