Il film della settimana

"1917", ambizioso e di grande impatto. Storia prevedibile narrata divinamente

Venerdì 3 e sabato 4 all’Esterno Notte c’è la pellicola di Sam Mendes. Che punta sull’elemento visivo, come testimonia il Premio Oscar alla miglior fotografia

"1917", ambizioso e di grande impatto. Storia prevedibile narrata divinamente
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di Giuseppe Previtali

La Prima guerra mondiale è stato uno degli eventi fondativi del XX secolo e della sensibilità moderna: per la prima volta, moltissimi giovani che spesso non avevano mai neppure visto una città si sono ritrovati precipitati al fronte. Qui hanno fatto rapidamente esperienza del potere distruttivo dei nuovi armamenti bellici e della monotonia logorante di una guerra che pur volendosi rapida si andava rivelando stanziale e infinita.

Non c’è da stupirsi che ben presto il cinema abbia cominciato ad interessarsi a questo momento epocale, cercando di coglierne i lati disumani o grotteschi; rimane esemplare, da questo punto di vista, il capolavoro “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick. Sam Mendes, regista degli ultimi due film di James Bond (“Skyfall” e “Spectre”), torna sui campi di battaglia del primo conflitto mondiale con 1917, film ambizioso ed esteticamente di grande impatto.

Nel 1917 due giovani caporali dell’esercito inglese ricevono un ordine che appare suicida: dovranno attraversare la terra di nessuno ed addentrarsi in territorio nemico per impedire che numerosi loro compagni cadano nella trappola dei tedeschi. Mendes rac conta questa storia di eroismo con un lungo ed elaborato piano-sequenza che accompagna i due protagonisti e porta lo spettatore a seguire con il proprio sguardo il loro ostinato peregrinare.

La rappresentazione fornita del mondo devastato dalla guerra è di grande realismo e anche se non mancano elementi spettacolari in pieno stile hollywoodiano, l’immagine delle campagne sventrate dalle bombe e delle fattorie rapidamente abbandonate colpisce per il grado di precisione e partecipazione emotiva.

La trama, piuttosto esile, risulta in fin dei conti assorbita dall’elemento visivo che risulta senza dubbio il tratto migliore del film. In questo senso 1917 vale soprattutto per la sua capacità di raccontare una storia tutto sommato prevedibile con una tecnica nuova e del tutto appropriata.

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