Creberg Teatro

Dal Bolshoi di Mosca a Bergamo il passo (di danza) è breve

Martedì 21 la Compagnia “Ballet from Russia” porterà in scena “Il lago dei cigni”.Protagonista l’étoile Ekaterina Shalyapina

Dal Bolshoi di Mosca a Bergamo il passo (di danza) è breve
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Dalle grandi coreografie imperiali di fine ‘800 ai palcoscenici contemporanei di ogni parte del mondo. Il balletto russo di Marius Petipa, a cui si deve la nascita dei più grandi capolavori della storia del balletto moderno, è una forma d’arte in grado di sedurre e catturare ogni persona. Al maestro francese vanno attribuiti pilastri come “La Bella Addormentata”, “Lo Schiaccianoci” e “Il Lago dei Cigni”. Proprio quest’ultimo, il più emozionante tra i classici del genere, martedì 21 gennaio, sarà in scena al Creberg Teatro 21. In scena la Compagnia “Ballet from Russia”, fondata nel 1980 dal coreografo e solista del Teatro Bolshoi Stanislav Konstantinovich Vlasov; attualmente è diretta dall’étoile ed insegnante. Le coreografie sono quelle originali di Petipa e Lev Ivanov, del 1895. Le scenografie si rifanno alla corte imperiale russa di quel periodo e mescolano realtà storica e fantasia gotica. Le scene del primo e secondo atto presentano uno stile classico fiabesco, quasi magico, gli altri due atti hanno un ambiente mistico, quasi lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di ombre e luci.

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“Il lago dei cigni” rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica (di Cajkovskij). È stato uno dei pochi balletti al mondo a raggiungere una fama planetaria. Incarna tutti gli ideali del tardo Romanticismo: un principe combattuto tra l’ideale di un amore puro e la passione carnale, con due personaggi femminili agli antipodi: la pura Odette e la perfida Odile. Mentre la prima porta sul palcoscenico una danza eterea e raffinata, la seconda stupisce con i virtuosismi più estremi. Due personaggi femminili affidati alla stessa ballerina, che deve dare prova di sapersi calare sia nella danza pura e intensa di Odette sia nel virtuosismo della malvagia Odile, compresi i famosissimi trentadue fouetté che, eseguiti consecutivamente, danno prova della bravura e del livello artistico raggiunto dalla ballerina, sottolineandone la sua forza, resistenza fisica e tecnica.

All’atto della sua nascita, la compagnia assunse il nome di “Moscow Chamber Ballet” per poi venire ribattezzata nel 1991 con l’attuale nome di “Ballet from Russia”. Inizialmente, il corpo di ballo era stato concepito con lo scopo di divulgare l’arte della musica e della tradizione coreutica russa, sia classica che moderna, ma col tempo abbandona il progetto iniziale in favore di un repertorio di carattere accademico. Il fondatore, Stanislav Vlasov, incluse nel programma alcuni frammenti, atti e balletti del patrimonio classico. Nel 1987, la compagnia ha portato nuovamente alla luce uno dei balletti più conosciuti del coreografo Mikhail Fokin, “Bluebeard”, con le musiche di Jacques Offenbach. Nel 1962 aveva già messo in scena il balletto “The Firebird” sempre di Mikhail Fokin).

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