Un ex Atalanta ha aperto ad Albino il Berga Padel, il primo della media-bassa Valle
Inaugurato il 28 dicembre il primo centro in questa zona della Val Seriana: tre campi coperti e uno all’aperto. Il titolare è Dario Bergamelli
di Fabio Gualandris
Inaugurato ad Albino il 28 dicembre il “Berga Padel”, primo centro sportivo della media-bassa Valle Seriana dedicato a questo sport, un’eccellenza in termini di qualità e innovazione.
Dotato delle più moderne strutture e tecnologie (sintetico Mondo, campi Italian padel, struttura coperta di 12 metri d’altezza in legno lamellare, con kit per risparmio energetico di ultima generazione), offre un’esperienza di gioco superiore nel mondo del padel, attirando appassionati e professionisti.
La sua progettazione è stata mirata a combinare l’innovazione tecnologica con l’attenzione per la qualità e la sicurezza, garantendo un ambiente eccezionale per gli amanti di questo sport di tendenza.
Ne abbiamo parlato con Dario Bergamelli, 36enne albinese, ex calciatore professionista che ha militato anche nell’Atalanta e nell’AlbinoLeffe, appassionato di calcio e padel nonché ideatore e gestore dell’impianto sportivo di via Provinciale 116 a Comenduno di Albino (ponte dell’Olsa), a due passi dall’area naturalistica di Prato Alto e dalla pista ciclopedonale della Valle Seriana.
Partiamo dalla sua carriera di sportivo.
«Ho fatto diciassette anni di professionismo, facendo il mio esordio nell’Atalanta che vinse il campionato culminato con la promozione in A, poi ho iniziato i prestiti in giro per l’Italia e chiuso la carriera con un’altra promozione a Novara».
Ci parli della sua esperienza all’AlbinoLeffe, probabilmente unico albinese ad aver giocato in prima squadra.
«Sono stati anni belli, tutti in serie B, con allenatori importanti: Mindo Madonna, Mondonico e Fortunato. Il mio ruolo era difensore centrale, ma giocando a tre facevo il “braccetto” di sinistra. Ho smesso poco meno di due anni fa, ma forse avrei dovuto fermarmi prima, visti soprattutto gli otto interventi chirurgici a cui sono stato sottoposto. Tuttavia, la passione mi ha portato a non mollare».
E la passione per il padel come è nata?
«L’ho scoperto quando giocavo a Terni. Nelle vicinanze della città umbra, soprattutto a Roma, cominciava a funzionare alla grande, è nata così l’idea di portarlo qua. Sport emergente, ma con una storia lunga sessant’anni e già riconosciuto come disciplina olimpica: in Spagna e in Argentina è un po’ come il calcetto da noi».
Quando avete aperto il centro?
«Il 13 dicembre, ci siamo fatti il regalo di Santa Lucia (...)