Classe 1990 e residente a Scanzorosciate, Anna Lia Moretti è oggi una delle figure più interessanti e rilevanti della Muay Thai (arte marziale e sport da combattimento originario della Thailandia) professionistica italiana.
Vicepresidente della Bergamo Muay Thai, dove si allena e lavora al fianco del coach e presidente Diego Breviario, ha da poco conquistato una delle vittorie più significative della sua carriera: il titolo europeo Wmc (World muaythai council) nei 54 kg, vinto il 24 maggio in Francia per ko grazie a una gomitata fulminante rifilata all’avversaria, la transalpina Ines Pilutti.
Con due titoli nazionali già in bacheca – uno di Muay Thai e uno di Kickboxing -, Moretti rappresenta una delle poche atlete italiane che stanno riuscendo a farsi strada anche a livello internazionale. Ma dietro ai titoli c’è una storia di determinazione, sacrifici, pause e ritorni. In questa intervista ci racconta tutto, dalla paura prima del match al significato che questo sport ha assunto nella sua vita.
Quando è iniziato tutto?
«Mi sono avvicinata alle arti marziali circa quindici anni fa con la kickboxing, ma a un certo punto mi sono fermata: non avevo perso la passione, ma l’ambiente mi faceva sentire limitata, come se non potessi andare oltre un certo livello. Tutto è cambiato nel 2018, quando ho incontrato la Muay Thai e il mio attuale coach, Diego. Lui ha creduto tantissimo in me, e ha trasformato la mia preparazione, rendendola più seria, più professionale. Da allora non mi sono più fermata, se non per una pausa bellissima: oggi sono mamma di una bimba di quattro anni».

Quando hai deciso di diventare una professionista?
«Lo desideravo fin da subito. Volevo misurarmi a un livello più alto, anche perché il rischio, paradossalmente, mi stimola. L’adrenalina del match senza protezioni, per me, è emozionante. Con Diego, appena c’è stata la possibilità, ho fatto il primo incontro professionistico».
Quali sono stati i momenti chiave della tua carriera?
«I due titoli italiani sono stati fondamentali: quello di Muay Thai, a dicembre 2023, e quello di Kickboxing, a febbraio 2024. Ma anche le sconfitte hanno avuto un peso (…)