Francesca Piccinini cambia idea e a 41 anni torna in campo. L'obiettivo è Tokyo 2020
Busto Arsizio è, al momento, il decimo club di Serie A1. Per la ex bandiera della Foppapedretti Bergamo possibile esordio già domenica
Nell’anno dei giochi olimpici, a 41 anni e dopo aver annunciato solo pochi mesi fa in diretta televisiva a Verissimo la propria uscita di scena dal mondo della pallavolo agonistica, Francesca Piccinini ci ripensa.
La pluricampionessa toscana ha infatti deciso di tornare in attività e disputerà la seconda parte della stagione militando tra le fila della squadra Unet E-Work di Busto Arsizio, in serie A1.
Probabile un suo esordio con “le farfalle” già domenica nel 15esimo turno di campionato, nell’impegno in trasferta delle 17 contro il Chieri.
Busto Arsizio sarà il suo decimo club in Serie A1 dopo Carrarese, Reggio Emilia, Modena (due squadre diverse), Spezzano, Bergamo, Chieri, Casalmaggiore, Novara.
Nella sua carriera da professionista l’ex numero 12 della Foppapedretti, che ha regalato ai tifosi orobici pagine di sport che rimarranno impresse nell’immaginario collettivo (a Bergamo ha contribuito alla conquista di 4 scudetti, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiana, 5 Champions League e 1 Coppa Cev) ha collezionato un palmares di tutto rispetto.
La bacheca della Piccinini, nel complesso, conta: 5 Campionati italiani, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 7 Champions League, 1 Coppa CEV, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa europea. Con la maglia della Nazionale ha vinto la Coppa del Mondo del 2007 ed è stata medaglia d’oro ai campionati mondiali del 2002 e a quelli Europei del 2009
Per i risultati sportivi raggiunti è stata anche nominata Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana e ha ricevuto il Collare d’oro al Merito Sportivo, massima onorificenza concessa dal Coni, premio concesso agli atleti solo una volta nel corso della loro carriera sportiva.
Ora la schiacciatrice di Massa, che continuerà a vestire il numero 12, punta a giocarsi un ruolo da protagonista nella massima competizione internazionale: le Olimpiadi di Tokyo 2020. Il sogno è quello di aggiungere alla bacheca l’unico trofeo internazionale mancante: una medaglia olimpica, possibilmente d’oro.