L'impresa

I due giovani ciclisti un po' matti che per diciotto volte sono saliti e scesi dalla Roncola

Stefano Baffi e Matteo Fantoni, il 13 maggio, hanno raggiunto la Valle Imagna per la grande sfida, vinta in 13 ore, 18 minuti e 6 secondi

I due giovani ciclisti un po' matti che per diciotto volte sono saliti e scesi dalla Roncola
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13 ore, 18 minuti e 6 secondi: tanto ci hanno messo Stefano Baffi, 21 anni di Vailate (nel cremasco) e Matteo Fantoni di Osio Sotto, a compiere l'Everesting della Roncola in Valle Imagna. Complessivamente, si sono fatti per ben diciotto volte salita e discesa, dando vita a una vera e propria impresa, raccontata da Baffi al Giornale di Treviglio in edicola.

L’Everesting è una sfida nella quale i ciclisti salgono e scendono una salita più volte, scalando in totale 8.848 metri (l’altitudine dell’Everest). Nell’impresa dell’Everesting Roncola di Stefano e matteo (che quando era negli Juniores ha indossato la casacca della Ciclistica Trevigliese) è stata realizzata il 13 maggio scorso. «Siamo partiti di notte - racconta Baffi - e ci siamo fermati solo qualche volta per mangiare qualche panino e delle barrette. In totale ho consumato 8883 calorie, la velocità media è stata di 18,4 km/h con una potenza media di 166 Watt. Siamo stati i primi Under 23 a fare questa sfida in Italia, davvero una gran bella avventura».

Baffi, che è nipote del grande ex professionista Adriano ora direttore sportivo alla Trek-Segafredo, come tutti, ha passato la quarantena chiuso in casa. «All’inizio è stato difficile perché sei abituato a muoverti in strada e sui rulli era durissima - spiega il ventunenne -, dopo un po’ ti stancavi e guardare il computer o il muro di casa non è il massimo… Non ho fatto gare con le varie piattaforme abbinate ai rulli, non mi interessavano molto, seguivo i programmi di allenamento che mi dava Matteo Azzolini (tecnico sportivo del Centro Ricerche Mapei, ndr). Poi non sapendo quando si ricomincerà effettivamente a correre, ho fatto più che altro lavori di fondo e di forza, cercando di non mettere chili superflui».

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