Il Volley Bergamo 1991 punta in alto: «Vogliamo crescere ancora, ma non è facile»
La presidente del sodalizio, Chiara Paola Rusconi, traccia un bilancio della stagione conclusa e guarda al futuro. Soprattutto agli sponsor

di Giordano Signorelli
Con la sconfitta al tie-break in casa di Vallefoglia nei play-off Challenge, si è concluso il campionato del Volley Bergamo 1991. Una stagione comunque positiva per la squadra di Carlo Parisi, che, dopo una brillante prima fase, ha accusato una flessione.
Ma, cosa ben più importante, è sempre stata lontana dalle zone pericolose della classifica e ha conquistato la salvezza con largo anticipo. Chiara Paola Rusconi, presidente del sodalizio, ha tracciato il bilancio dell’annata appena terminata e provato a dare uno sguardo al futuro.
La squadra era partita bene, poi è un po’ calata.
«Il nostro obiettivo era la salvezza e l’abbiamo ottenuta alla grande. In corso d’opera, abbiamo alzato l’asticella per puntare ai play-off e abbiamo ottenuto anche quello. Siamo molto contenti».
L’estate scorsa c’è stata una svolta con l’inserimento di un direttore sportivo e di un tecnico navigato.
«Sono state due scelte azzeccate. Piano piano stiamo crescendo e vogliamo continuare a farlo. Nonostante il budget sia quello che è, i nostri sponsor sono tanti e fantastici. Abbiamo introdotto una figura fondamentale come quella del ds Matteo Bertini, persona che conoscevamo e sapevamo essere di qualità. E abbiamo trovato conferme in coach Parisi, cui interessava il progetto Bergamo e ha creduto in noi. Con Bertini ha costruito una squadra idonea per salvezza e play-off. Ogni anno cerchiamo di migliorarci, ma non è facile. Ci proviamo un passo alla volta».
E abbiamo visto anche una presidente spesso presente.
«Assolutamente, sono la prima tifosa. Ho praticato questo sport, so cosa vuol dire crescere con il volley, ho fatto l’allenatrice di minivolley e mi sono divertita. A Bergamo ci sono tante possibilità, ma non è semplice. Io sono sempre presente, mi piacerebbe esserci anche nel settore giovanile, ma con due figli piccoli non mi è possibile al momento (...)