Le foto dei Mondiali di Plogging andati in scena tra Gandino e Bergamo: al top Italia e Serbia
Tra gli uomini, ha vinto Milos Stanojevie, davanti a Slobodan Smiljanie e Pietro Olocco. Tra le donne, Donatella Boglione ha conquistato il titolo iridato
Foto di Stefano Jeantet
Fine settimana all’insegna dei colori dell’iride a Gandino e Bergamo, che dal 27 al 29 settembre hanno ospitato la quarta edizione del Campionato del Mondo di Plogging, la specialità sportiva che unisce corsa e raccolta rifiuti.
Degli 80 atleti qualificati che si sono confrontati il sabato sui sentieri della Val Gandino per il titolo principale, Serbia e Italia si sono dimostrate le nazioni più forti. Tra gli uomini, il punteggio più alto è stato ottenuto dal serbo Milos Stanojevie, nuovo campione del mondo. Ha preceduto il connazionale Slobodan Smiljanie e l’italiano Pietro Olocco. Tra le donne, la piemontese Donatella Boglione (già mondiale nel 2022) ha conquistato il titolo di campionessa del mondo precedendo la serba Katarina Kuzman e l’altra italiana Maria Grazia Celi.
Assegnati anche il premio per aver raccolto il maggior quantitativo di Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), conferito alla serba Natalija Eacarevie, mentre a Matilde Gerardi è andato il premio per il maggior numero di pile, batterie e accumulatori. In gara c’erano atleti da Francia, Olanda, Serbia, Italia, Svezia, Egitto, Gran Bretagna, Grecia, Giappone, Senegal, Canada, Spagna. I vincitori hanno ricevuto medaglie create con parti di schede madri di personal computer usati e pile scariche, riconoscimenti che simboleggiano l’attività di riciclo e recupero di questi materiali.
Presenti anche nomi noti del mondo del running come Oliviero Bosatelli (due volte vincitore del Tor des Géants), Marco De Gasperi (sei volte campione del mondo di corsa in montagna) e Daniel Antonioli (mondiale di Winter Triathlon nel 2005). Da ricordare anche la prova di Child Plogging disputata venerdì 27 con la partecipazione dei ragazzi delle scuole di Gandino, Cazzano Sant'Andrea e Casnigo. Emozionante la serata inaugurale, con la cena animata da Rose & The Captain a Palazzo Zilioli, la consegna delle bandiere davanti al municipio, la sfilata in paese con le associazioni sportive e la cerimonia di apertura, durante la quale il piccolo gandinese Geremia Capitanio ha ricevuto il meritato diploma di “Plogger dell’anno”. Fra gli ospiti del Campionato del Mondo, anche Erik Ahlström, lo svedese creatore del plogging, unione tra “plocka upp”, che in svedere significa raccogliere, e “jogging”.
Le competizioni del World Plogging Championship 2024 si basano su un regolamento messo a punto negli anni. I partecipanti, che possono muoversi liberamente all’interno di un’area di gara predefinita, hanno in dotazione quattro sacchi da riempire con i rifiuti abbandonati trovati sul percorso. La norma di gara non obbliga gli atleti a portare sempre con sé tutti i sacchi durante le sei ore di gara, ma impone di transitare sotto l’arco di arrivo con tutti i sacchi trasportati insieme, avendo la possibilità di avere un massimo di tre pezzi al di fuori di essi (per esempio: uno pneumatico o la porta di un frigorifero, come già successo in precedenti edizioni).
Al termine della gara di Trail Plogging è iniziato il processo di peso e differenziazione dei i rifiuti portati oltre il traguardo: la distinzione avviene considerando nove categorie merceologiche principali - carta, plastica, vetro, alluminio, ferro, indifferenziato, pneumatici, pile, batterie Raee -, a ognuna delle quali è assegnato un punteggio in base al livello di inquinamento associato ai differenti materiali. In quanto altamente inquinanti e dannose per l’ambiente, le pile e le batterie RAEE sono i materiali che conferiscono più punti.
Domenica 29 settembre, a Bergamo, ha avuto poi luogo la seconda fase del World Plogging Championship, la gara di Urban Plogging con il Daste sede di partenza e arrivo. Le regole, con alcune differenze, ricalcano quelle del Trail Plogging: 40 plogger qualificati hanno avuto 90 minuti a disposizione per muoversi liberamente in un’area delimitata della città, cercando di percorrere quanti più chilometri e accumulare quanti più rifiuti possibile (trovandosi in un contesto cittadino prevalentemente pianeggiante, rispetto al Trail Plogging viene meno il conteggio del dislivello positivo superato).
A differenza della gara di Trail Plogging, i plogger avevano in dotazione sei sacchi ed era compito degli stessi concorrenti differenziare i rifiuti nel momento in cui questi venivano raccolti, dividendoli in sei categorie merceologiche: carta, plastica, metalli, vetro, indifferenziato, pile e batterie Raee. Anche in questo caso, il calcolo del punteggio è stato effettuato tramite uno specifico algoritmo che mette in relazione la tipologia di rifiuti raccolti con il loro valore ambientale, sommando il risultato al valore della distanza percorsa e del dislivello positivo superato. Nella gara di Urban Plogging si sono imposti lo svedese Robert Svensson e la piemontese Elena Canuto, già campionessa mondiale assoluta di Plogging nel 2023 a Genova.
...no dai Paolo, è un modo positivo per vivere in una società di zozzoni. Questo non significa che è lecito inquinare ma la vedo come uno spirito positivo per contrastare l'ignoranza.
Bello schifo di evoluzione della società. Si premia quasi L abbandono di rifiuti