Il designatore Rizzoli, al Corriere Bologna, spiega quanto cambierà il calcio dopo la pandemia
L'ex arbitro ha detto la sua in merito a quanto si sta vivendo e a cosa ci attende nel futuro del pallone
di Fabio Gennari
Parola d'ordine: incertezza. Il designatore degli arbitri Nicola Rizzoli ha parlato al Corriere di Bologna della situazione che si sta vivendo a causa della pandemia. «La risposta - ha detto - è sempre la stessa: non sappiamo con sicurezza quando sarà possibile ripartire. La palla ce l’hanno il governo e gli scienziati, aspettiamo loro. Noi possiamo fare mille ipotesi e rivederle di continuo, ma il via lo danno loro. La situazione è snervante e ci sono settori dove la sofferenza è più alta. Questa emergenza colpisce tutti. Una volta passata dovremo rivedere molte cose anche nel calcio».
Per l'uomo che decide ogni settimana gli arbitri delle diverse partite, il lavoro non manca di certo. «Partecipo a un gruppo di lavoro coordinato dalla Uefa dove sono presenti le cinque principali leghe d’Europa. Ci scambiamo informazioni e ipotesi, e le cose più problematiche, oltre alla sicurezza dei viaggi, riguarderanno il cambio di abitudini che ci attende. Dagli spogliatoi separati agli atteggiamenti in campo senza proteste, con esultanze diverse, abbracci e trattenute sui corner».