Il Volley Bergamo contro la Giunta: «È a rischio la nostra sopravvivenza»
Avere un nuovo palazzetto entro il 2024 è «irrealistico», il trasferimento porterebbe «gravissime conseguenze economiche e logistiche»
Volley Bergamo 1991 non ci sta, a breve non avrà più un tetto sotto il quale giocare - mancano pochi mesi all'inizio del cantiere che trasformerà il Palazzetto dello sport di via Pitentino nella nuova struttura per la Gamec - e non solo non sembra essersi profilata all'orizzonte una risposta vera alla questione sul dove la squadra giocherà, ma la società sottolinea di non essere «stata mai coinvolta in alcuna decisione circa le iniziative sul destino della struttura sportiva di Bergamo né in merito alla localizzazione da dedicare alla nuova costruzione».
Decisioni unilaterali
Volley Bergamo 1991 denuncia: «La nostra società soggiace, subendole, a quelle che sono le decisioni prese unilateralmente dall’Amministrazione, la quale ha comunicato, stante la sua volontà realizzare il nuovo museo di arte contemporanea nella struttura attuale del Palaintred, attualmente nostro campo di gara».
Dall'Arena di Chorus Life al nuovo palazzetto
E da qui coglie l'occasione per riprendere gli avvenimenti degli ultimi mesi, lasciando trasparire la propria sorpresa di fronte al cambiare idea e versioni dell'amministrazione, che inizialmente aveva parlato di trasferimento delle partite nella nuova Arena del sito Chorus Life, soluzione presto risultata insostenibile per costi di gestione e spazi eccessivi, poi della costruzione di un nuovo palazzetto, scegliendo un’area di edificazione che coincide perfettamente con l’attuale Palacreberg.
La denuncia
In questo contesto di mancata chiarezza e problematiche ancora presenti si situa la denuncia che arriva oggi, 3 febbraio 2023, da Volley Bergamo 1991: «Dai media traspare che la nostra società sarebbe concorde nel voler realizzato il nuovo Palazzetto dello Sport nella localizzazione dell’attuale Palacreberg: nulla di più inveritiero». Aggiunge: «Avevamo proposto altre alternative certamente meno onerose e senza la necessità di demolire una struttura nuova e funzionante, come per esempio la zona della Fiera di Bergamo, logisticamente meglio attrezzata anche da un punto di vista della viabilità e dell’accesso. Volley Bergamo 1991 ha unicamente partecipato, dopo l’estate 2022, ad una riunione tecnica ove veniva richiesto un contributo di proposte finalizzate ad ottimizzare la nuova struttura sotto il profilo squisitamente tecnico. Sta di fatto che per le prossime stagioni sportive il Volley Bergamo 1991 non dispone ad oggi di una struttura idonea in cui possano essere disputate le gare del campionato nazionale di serie A1».
Soluzioni non percorribili
Quella della costruzione di un nuovo palazzetto con consegna nel 2024 è secondo la società «un contesto del tutto irrealistico in termini di consegna alle società sportive dei nuovi spazi, considerando le tempistiche del bando di gara per gli appalti, dell’inizio dei lavori, delle demolizioni, dei collaudi nonché di eventuali contenziosi».
Trasferirsi? No, neanche questa è una buona soluzione, perché Volley Bergamo 1991 spiega: «Qualsiasi trasferimento forzato comporterebbe gravissime conseguenze economiche e logistiche, in grado di compromettere la sopravvivenza della nostra società. Il trasloco, nella migliore ipotesi anche all’interno delle provincia, causerebbe infatti inevitabili incrementi dei costi che si verrebbero a generare, minor affluenza di pubblico (e i conseguenti inferiori incassi) nonché le inevitabili minori entrate provenienti dagli sponsor. Tutti effetti negativi, unitamente ai disagi per i tifosi, che andrebbero a gravare inevitabilmente, e pesantemente, sui bilanci societari».
Volley Bergamo rischia di non sopravvivere
Insieme all’Atalanta, il Volley Bergamo è un'eccellenza della provincia, che milita nella massima serie, con un importantissimo palmares, unico in Italia e in Europa, e un ampio pubblico di affezionati, senza contare le formazioni giovanili di eccezionale rilevanza educativa e sportiva. Per questo, dalla società arriva l'appello: «Chiediamo all’Amministrazione di Bergamo che vengano adottate soluzioni, come è avvenuto proprio per le altre citate realtà, che rispettino la nostra società, la nostra tifoseria, i nostri trofei e la nostra gloriosa storia. Nel contempo, non siamo assolutamente nelle condizioni di accettare soluzioni, quali quelle apprese dalla stampa, che ne compromettono la sopravvivenza».