Che sia la meta o il punto di partenza, il rifugio Gherardi è sempre stupendo
Luogo ideale per un’escursione in montagna poco impegnativa, è amato dalle famiglie e dagli escursionisti che vogliono scoprire le Orobie
di Angelo Corna
Il rifugio Gherardi è il luogo ideale per un’escursione in montagna poco impegnativa, per questo è particolarmente adatto a famiglie e bambini. Raggiungibile in meno di un’ora di cammino, offre ai meno allenati una facile passeggiata, mentre per gli escursionisti è la perfetta base di appoggio per raggiungere le vette che coronano la zona. Scopriamole, passo dopo passo.
La capanna è raggiungibile dalla Val Brembana con partenza da Pizzino, piccolo borgo immerso nel verde, posto ai piedi dei monti Araralta e Baciamorti. Raggiunta la località di Quindicina (accessibile tramite il pagamento di un ticket), possiamo posteggiare l’auto e incamminarci sul sentiero Cai 120.
Il tracciato è ben segnalato e adatto a tutti: inizialmente si risale tra i faggi per poi raggiungere, sempre con pendenza costante, un ampio prato in prossimità di una baita adibita ad alpeggio. Il panorama inizia ad aprirsi, regalando i primi scorci sulle vette che coronano la zona.
Il rifugio Gherardi
Con un ultimo, piccolo sforzo, pieghiamo a destra e in pochi minuti ecco apparire il rifugio Angelo Gherardi (m. 1.650), adagiato su un ampio pianoro erboso, verde e panoramico. Il percorso richiede circa un’ora di cammino ed è assolutamente privo di difficoltà.
I più allenati possono anche raggiungere il rifugio da Cassiglio in circa tre ore, o dai Piani di Artavaggio in un’ora e mezza di cammino. La capanna, inoltre, è spesso meta di biker, che sfruttano i tanti sentieri presenti e sfidano i ripidi crinali delle montagne soprastanti.
L'ex rifugio Cesare Battisti
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