I magnifici colori che circondano il rifugio Curò, custode della Conca del Barbellino
Dopo la pausa invernale, la struttura ha riaperto ed è pronta ad accogliere i tanti escursionisti che desiderano scoprire le bellezze della zona
di Angelo Corna
La Conca del Barbellino, in alta Val Seriana, è uno dei luoghi più amati e conosciuti delle Orobie bergamasche. Tantissime sono le meraviglie presenti nella zona, tutte racchiuse da una corona di severe montagne, alcune di poco inferiori ai 3.000 metri di quota.
Un ambiente unico, caratterizzato da due laghi principali: il lago del Barbellino artificiale, dai colori verde smeraldo, e il lago del Barbellino naturale, perla incastonata ai piedi del monte Torena e del Pizzo Strinato.
In questa magnifica zona si trova il rifugio Antonio Curò, custode delle famose Cascate del Serio, che non ha bisogno di presentazioni: dopo la pausa invernale ha riaperto i battenti ed è pronto, anche quest’anno, ad accogliere i tanti escursionisti che desiderano scoprire le bellezze dell'area.
La via maggiormente utilizzata per raggiungere la struttura trova partenza dalla frazione Beltrame, a Valbondione. Il sentiero, marchiato dal segnavia Cai 305, sale nel bosco con pendenza regolare lungo il fianco della valle, costeggiando dall’alto il corso del fiume Serio. Passo dopo passo, la strada sterrata diventa una mulattiera che, uscendo dal bosco, continua a salire a zig-zag offrendo scorci panoramici sulle celebri Cascate.
Dopo un’ora mezza di cammino, incrociamo il sentiero Cai 305/306 (proveniente da Lizzola) e proseguiamo verso nord in direzione del tratto più “aereo” di tutta l’escursione, scavato a strapiombo nella nuda roccia del monte Verme. Un ultimo sforzo ed ecco apparire, dopo circa due ore e mezza di cammino, la nostra destinazione, posta a 1.916 metri di quota.
Alle spalle del rifugio troviamo il lago artificiale del Barbellino, il più grande invaso delle Orobie bergamasche e perla di colore verde smeraldo. Una curiosità: le acque del bacino cambiano tonalità, passando dal blu al verde, a seconda della posizione del sole, delle sostanze in sospensione o dall’impeto con cui arriva l'acqua. Il torrente Trobio, in particolare, convogliando le acque di scioglimento della Vedretta del Gleno, contribuisce più di ogni altro affluente a scurirle.
Il rifugio Antonio Curò è attivo tutti i giorni fino al 15 settembre. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero: 333.1013878. I più allenati possono raggiungere il rifugio anche con partenza da Lizzola…