I monti Madonnino e Cabianca, imponenti montagne dove la neve non manca mai
Superano i 2500 metri di quota e dividono la Val Brembana dalla Seriana. Numerosi itinerari consentono di raggiungere le loro vette
di Angelo Corna
Purtroppo quest’anno le Orobie bergamasche, e con loro i tanti escursionisti amanti della stagione invernale, hanno dovuto convivere con la quasi totale assenza di neve. Solo le vette più alte restano coperte dal bianco mantello. Tra queste, troviamo i monti Madonnino e Cabianca, imponenti montagne che superano i 2500 metri di quota e che dividono la Val Brembana dalla Val Seriana. Numerosi itinerari ci permettono di raggiungere queste bellissime vette e tutti sono di grande soddisfazione.
Il percorso classico trova partenza dal borgo di Carona, in alta Val Brembana: marchiato dal segnavia Cai 210 risale in direzione del famoso rifugio fratelli Calvi. Tante sono le bellezze che ci accompagnano lungo il tragitto e che ci porteranno, tra scorci sulle vicine montagne, presso l’invaso artificiale del lago di Fregabolgia. Qui, per la gioia degli amanti della neve, l’ambiente ci offre uno spettacolo dal tipico sapore invernale.
Alla nostra destra si erge l’imponente parete del monte Cabianca, solcata da lingue di neve che conducono fino alla sua cima. Solo gli esperti possono sfidare questo versante: in tal caso si attraversa il coronamento della diga fino a raggiungere le verticali pareti della montagna. Piccozza e ramponi si risale il canale, che ha pendenze di circa 40°/45° nella parte terminale: la parte alta è spesso caratterizzata da una bella cornice di neve, che dal basso sembra insuperabile ma è in realtà agevole. Sbucati dal canale, per ampia e facile cresta si arriva in pochi minuti in vetta, dove a 2601 metri troviamo una campanella commemorativa.
Gli escursionisti possono lasciare la parete nord del Cabianca agli esperti e continuare invece lungo il tracciato, che costeggia la diga lungo la sponda sinistra in direzione del rifugio Calvi e del passo di Portula. Raggiunto la capanna, proseguiamo lungo il segnavia Cai 226 attraversando la conca sottostante: il sentiero prosegue inizialmente in falsopiano, inerpicandosi poi con fatica in direzione del valico, che mette in comunicazione la Valle Brembana con la Seriana…