Il custode delle meraviglie e delle leggende della Val di Scalve: il rifugio Luigi Albani
Un ambiente unico e affascinate circonda la capanna, che in estate è la base perfetta per affrontare l'arrampicata sulla parete nord della Presolana
di Angelo Corna
Il rifugio Luigi Albani si trova in alta Val di Scalve, al cospetto della Regina delle Orobie, la Presolana. Un ambiente unico e affascinate circonda la capanna: storie e leggende si fondono ai piedi del massiccio più ambito della Bergamasca e trovano casa proprio tra le mura del rifugio. L’Albani, da oltre mezzo secolo, è infatti il custode delle meraviglie che offre questo angolo di paradiso.
Per questa gita dobbiamo spostarci al confine delle nostre Orobie, in alta Val di Scalve. La partenza per l’escursione è la frazione Carbonera di Colere, dove in prossimità degli impianti di risalita troviamo il sentiero Cai 403. Il tracciato sale inizialmente lungo la strada forestale, attraversando il bosco tra rivoli d’acqua e suggestivi ponticelli di legno.
A circa metà del nostro cammino, il panorama si apre, mostrando la meravigliosa parete nord della Presolana in tutta la sua bellezza. Con un ultimo sforzo raggiungiamo la zona che ospita le antiche baracche dei minatori e le ex miniere di fluorite, ormai in disuso. Davanti a noi, a 1.939 metri di quota, dopo circa due ore di cammino fa capolino il rifugio Luigi Albani.
La struttura, durante la stagione invernale, si trova in posizione ideale per escursioni scialpinistiche, mentre durante la stagione estiva è la base perfetta per affrontare le difficili vie di arrampicata sulla parete nord della Regina delle Orobie.
La capanna è di proprietà della sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano. Inaugurata nel 1967, dispone di oltre 70 posti letto e di circa 100 coperti ed è aperta in modo continuativo da meta giugno fino a metà settembre, mentre per il resto dell’anno è attiva durante i weekend e nelle festività.
Dal rifugio possiamo, con pochi minuti di cammino, raggiungere la vicina “Croce dei Minatori” (…)