L'escursione consigliata

Il rifugio Antonio Curò, da oltre un secolo a guardia delle meraviglie della Val Seriana

Posto a 1.895 metri di quota, da più di cento anni accoglie gli escursionisti che raggiungono la celebre Conca del Barbellino

Il rifugio Antonio Curò, da oltre un secolo a guardia delle meraviglie della Val Seriana
Pubblicato:

di Angelo Corna

Chi conosce le nostre montagne sa che alcuni rifugi non hanno bisogno di presentazioni. L'Antonio Curò, posto a 1.895 metri di quota, da oltre cent’anni accoglie gli escursionisti che raggiungono la celebre Conca del Barbellino. La capanna è adagiata in un anfiteatro naturale che ospita alcune tra le meraviglie più belle della Val Seriana, tra cui le celebri Cascate del Serio.

Nella stagione estiva, il rifugio Curò viene solitamente raggiunto transitando dal sentiero Cai 305, che trova la sua partenza dalla frazione Grumetti di Valbondione. Da circa un anno il primo tratto della mulattiera è chiuso a causa di una frana rovinata sul percorso. È comunque possibile raggiungere il rifugio con un facile sentiero, transitando per Maslana: seguendo i cartelli segnaletici, si percorre per il primo tratto il sentiero Cai 332 fino a oltrepassare il vecchio borgo. Dopo aver transitato sul ponte romano, si rientra sul sentiero Cai 305, conosciuto come “Panoramico”, e si prosegue fino al rifugio.

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4 - Il Lago artificiale del Barbellino e il bacino di Valmorta
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Passo dopo passo, la strada sterrata diventa una mulattiera che, uscendo dal bosco, continua a salire tra ripidi tornanti e stupendi scorci sulle Cascate del Serio, che restano visibili per buona parte del nostro tracciato.

Dopo circa un’ora e mezza di cammino incrociamo il sentiero Cai 305/306 proveniente da Lizzola, lo ignoriamo e proseguiamo verso nord in direzione del tratto più suggestivo di tutta l’escursione, scavato a strapiombo nella roccia della montagna. Un ultimo sforzo ed ecco apparire, dopo circa due ore e mezza dalla partenza, la nostra destinazione.

Il rifugio Curò è il secondo in ordine storico inaugurato dal Cai di Bergamo nel 1886, poco dopo il rifugio Ca' Brunona (oggi rifugio Baroni al Brunone). Il nome deriva dall'ingegner Antonio Curò, allora presidente della sezione bergamasca del Club Alpino Italiano. Nel 1895 il Cai di Bergamo decise di edificare un nuovo rifugio più grande e ne venne così costruito uno poco più ad est del vecchio rifugio, a quota 1.895 metri, e venne anch'esso dedicato all'ingegner Curò.

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Nel 1973, su progetto del geometra Luigi Locatelli, è stata costruita l’odierna struttura con circa cento posti letto, situata sul Lago del Barbellino. Oggi il vecchio rifugio, dopo anni di duro lavoro, è stato ristrutturato con materiali di pregio e riqualificato in un ostello dotato di finiture e comfort che non hanno pari nel panorama alpino lombardo. Entrambe le strutture sono gestite da Fabio Arizzi e Angelo Ghilardi

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