In cammino nella bellissima e poetica Val Taleggio, la piccola Svizzera bergamasca
Verdi crinali e pascoli assolati sono le caratteristiche principali di questa valle laterale alla Val Brembana. È percorsa per tutta la sua lunghezza dal torrente Enna, che nel corso dei secoli ha formato una spettacolare forra conosciuta come “l'orrido della Val Taleggio”
di Angelo Corna
Verdi crinali e pascoli assolati sono le caratteristiche principali che contraddistinguono la Val Taleggio. Conosciuta come la “piccola Svizzera bergamasca” e diramazione occidentale della Val Brembana, la valle è percorsa per tutta la sua lunghezza dal torrente Enna, affluente del Brembo, che nel corso dei secoli, tra Taleggio e San Giovanni Bianco, ha formato una spettacolare forra della lunghezza di circa tre chilometri, oggi conosciuta come “l'orrido della Val Taleggio”. La valle è composta dai territori dei due comuni bergamaschi di Taleggio e Vedeseta e dal comune lecchese di Morterone, nuclei nati dalla fusione di piccole frazioni, un tempo indipendenti.
Vari itinerari ci permettono di scoprire o riscoprire una valle da amare in ogni momento dell’anno. A fare da sfondo al nostro percorso, le tante baite ristrutturate, i colori dell’autunno e i panorami che spaziano sulle Orobie bergamasche e lecchesi.
I più allenati possono ripercorrere la Val Taleggio con un giro ad anello, un percorso che passo dopo passo guiderà gli escursionisti alla scoperta delle bellezze presenti nella zona. La nostra escursione trova il suo via da Capo Foppa, frazione di Pizzino. Posteggiata l’auto possiamo incamminarci lungo il sentiero Cai 153, che risale nel bosco con moderata pendenza fino al Passo di Baciamorti. Davanti a noi spiccano le pareti dei monti Cancervo e Venturosa, raggiungibili in circa un’ora di cammino. Continuiamo lungo il sentiero Cai 153, che in ripida ascesa risale fino alla vetta del famoso Pizzo Baciamorti (metri 2009). Fin da subito ci attende un panorama bellissimo: a sud la Valle Taleggio con i già citati Venturosa e Cancervo, a est Menna, Arera e Presolana, a nord la Valle Stabina e a ovest il Resegone, le Grigne, il Sodadura e lo Zuccone Campelli. Continuando lungo la cresta, guadagniamo in pochi minuti Cima Aralata; da qui, per ripido tracciato, scendiamo in direzione della vicina Baita Cabretondo, collegamento con il segnavia Cai 101, Sentiero delle Orobie Occidentali.
Il nostro percorso continua in direzione della “Bocchetta di Regadur” e del vicino monte Sodadura, piramide erbosa che spicca nel centro della valle…