L'escursione consigliata

In cammino verso il rifugio Rino Olmo, scoprendo tante bellezze della Val Seriana

Di proprietà del Cai di Clusone, è a 1.819 metri di quota, in una conca posta poco distate dai passi di Pozzera e di Olone

In cammino verso il rifugio Rino Olmo, scoprendo tante bellezze della Val Seriana
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di Angelo Corna

Il rifugio Rino Olmo, di proprietà del Cai di Clusone, è collocato a un’altezza di 1.819 metri, in una conca posta poco distate dai passi di Pozzera e di Olone, valichi che mettono in comunicazione la vicina Valzurio con il paese di Castione della Presolana e la Valle dei Mulini. Inaugurata nel 1971, la struttura venne ricavata dall’antica Baita di Olone, ristrutturata e dedicata alla figura di Rino Olmo, fondatore del Cai clusonese e membro del soccorso alpino locale.

Tante sono le escursioni con partenza direttamente dal rifugio: la zona offre percorsi per escursionisti esperti, ma anche tracciati che possono essere affrontati con pochi sforzi. Dalla capanna, inoltre, si può godere di una magnifica visuale sulla parete sud del massiccio della Presolana e sui vicini monti Corzene e Visolo.

1 - Scorci alla partenza
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3 - Rifugio Rino Olmo
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Non mancano i sentieri che ci permettono di raggiungere il rifugio e ognuno ci offre bellezze e difficoltà diverse. Possiamo partire dal Passo della Presolana e imboccare il segnavia Cai 315/320, toccando in sequenza la baita Cassinelli, il bivacco Città di Clusone, la Grotta dei Pagani e il rifugio Olmo in circa tre ore di cammino.

Una seconda alternativa trova partenza da Valzurio ed è contrassegnata dal segnavia Cai 320: si risale in direzione delle Baite di Moschel, per poi proseguire lungo la valle e raggiungere il rifugio in circa due ore e mezza di cammino.

Inoltre, è possibile partire da Rusio. In questo caso abbiamo due possibilità: il sentiero Cai 317, che risale in direzione di Baita Campo; il sentiero Cai 318, che si snoda lungo la Valle dei Mulini passando per Malga Presolana e per il Colle degli Agnelli. Entrambi i percorsi richiedono due ore mezza di cammino.

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La struttura, gestita dal 2019 dal rifugista Elia Iseni, è aperta tutti i weekend dell’anno e tutti i giorni da metà giugno a metà settembre. È composta da due piani fuori terra, un locale invernale sempre accessibile in caso di emergenza, diciotto posti letto per gli ospiti, settanta posti pranzo interni e trenta esterni. Per gli appassionati che raggiungono il rifugio resta un punto di forza la cucina tipica di montagna…

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