La Val Borlezza, le sue bellezze e il suo torrente, che scende dolce fino al lago d'Iseo
La valle prende vita sull’altopiano clusonese, alle pendici del Monte Pora. Scopriamo i percorsi più belli che caratterizzano questo poco conosciuto angolo di Val Seriana
di Angelo Corna
L’autunno ci regala panorami che, con semplici passeggiate, ci permettono di assaporare le tante meraviglie, spesso nascoste, che offrono le valli bergamasche.
La Val Borlezza è posta trasversalmente tra le valli Seriana e Camonica, della quale è tributaria a sud ovest. È interamente percorsa dall'omonimo torrente, che durante il suo corso cambia nome per ben quattro volte: dapprima viene identificato come Gera, per poi diventare Valleggia, quindi Borlezza e infine Tinazzo.
La valle prende vita sull’altopiano clusonese, alle pendici del Monte Pora, dal quale il torrente scende con limitate pendenze fino a confluire nel lago d'Iseo, dove il Borlezza (qui con il nome di Tinazzo) sfocia all'altezza del comune di Castro. Scopriamo i percorsi più belli che caratterizzano questo poco conosciuto angolo di Val Seriana.
Con partenza dal borgo di Bossico, possiamo raggiungere il panoramico terrazzo rappresentato dal monte Colombina, sentinella della Valle. L’escursione trova il suo via in prossimità dell’agriturismo 5 Abeti, dove un ampio parcheggio ci permette di posteggiare l’auto. Non resta che incamminarsi lungo il segnavia Cai 553, seguendo le indicazioni per la vicina Chiesa dei Caduti.
Il percorso continua nel bosco lungo la carrareccia fino alla piccola pieve, dove piegando a destra si seguono le indicazioni per il Colle di San Fermo (segnavia Cai 554), che raggiungiamo in circa un’ora di comodo cammino tra i colori dell’autunno. Raggiunto il Colle, ci attende la parte più faticosa del percorso: alla nostra destra è ben visibile la spalla del monte Colombina, che possiamo toccare con un’ultima ripida salita di circa mezz’ora.
Ad accoglierci, a metri 1.459, troviamo una croce in ferro eretta nel 1951, e un panorama mozzafiato sulle valli bergamasche e bresciane. Recuperate le energie e scattate le foto di rito, possiamo ripercorre il tracciato a ritroso. Tuttavia, chi volesse allungare l’escursione, può compiere un facile giro ad anello lungo le pendici della montagna stessa...