di Angelo Corna
In questi ultimi giorni, neve e gelo sono tornati sulle Orobie bergamasche, offrendoci l’occasione perfetta per una ciaspolata di fine stagione. Gli Spiazzi di Gromo, in alta Val Seriana, nascondono boschi innevati e panorami mozzafiato, luoghi unici dove l’inverno, ancora, fa da padrone.
La zona offre sentieri accessibili a tutti, turisti, famiglie e bambini, fino a percorsi perfetti per ciaspolatori e skialp. Tra questi, amato e conosciuto sopratutto durante la stagione invernale, troviamo il panoramico monte Timogno, la cui vetta sorge a guardia della zona, a 2.099 metri di quota. Se non temiamo il rigore dell’inverno, e se siamo sufficientemente allenati, possiamo vincerne la cima. Il premio sarà un panorama mozzafiato su tutta la Val Seriana e sulla vicina Regina delle Orobie: la Presolana.
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Il Timogno, insieme al monte Benfit e alla vicina Cima degli Omini, si eleva a spartiacque tra la Val Seriana e la vicina Valzurio, altra piccola meraviglia delle Orobie bergamasche. La nostra escursione vede la sua partenza dagli Spiazzi di Gromo (metri 1.200) e risale costeggiando le piste da sci grazie a un comodo sentiero, dedicato esclusivamente a ciaspolatori e scialpinisti.
Traccia su neve si risale nel fitto bosco di pini, fino a toccare la bellissima Baita Pegherola, costruita in pietra e ardesia. Dopo circa 45′ minuti di cammino usciamo dal bosco e raggiungiamo la panoramica sella che ospita il rifugio Vodala, punto di arrivo della seggiovia e cuore del comprensorio sciistico di Spiazzi. Volendo è possibile raggiungere il rifugio anche con l’ausilio di quest’ultima.
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Difficile resistere alle tentazioni offerte dalla Capanna, sempre aperta durante la stagione invernale. Il rifugio Vodala si trova a 1.650 metri di quota ed è un punto di riferimento per gli amanti degli sport sulla neve. I trecento posti a sedere, l’ottima cucina e le aperture serali per ciaspolatori e scialpinisti garantiscono divertimento assicurato, e anche solo raggiungere la struttura può rivelarsi un bellissima soddisfazione.
Se invece non siamo ancora stanchi alle nostre spalle si erge il monte Timogno…