L'escursione consigliata

Le emozioni e i panorami del monte Sornadello, una gita che soddisfa proprio tutti

Posta a ovest di San Giovanni Bianco e a est di Gerosa, è formata da vasti pendii boscosi ed erbosi, da cui affiorano guglie e canaloni rocciosi che la rendono simile ai vicini monti Cancervo e Venturosa

Le emozioni e i panorami del monte Sornadello, una gita che soddisfa proprio tutti
Pubblicato:

di Angelo Corna

Se sulle montagne più alte ancora si intravede l’ultima neve, a bassa quota possiamo assistere al ritorno della primavera. Il monte Sornadello (metri 1.580) è una montagna delle Prealpi Orobie, situata tra la Val Brembana e la Val Brembilla. Posta a ovest di San Giovanni Bianco e a est di Gerosa, è formata da vasti pendii boscosi ed erbosi, da cui affiorano guglie e canaloni rocciosi che la rendono simile ai vicini monti Cancervo e Venturosa.

Varie vie di salita ci permettono di riscoprire questa montagna che, nonostante la modesta quota, riesce a regalare emozioni e panorami, offrendo sentieri accessibili a tutti, ma anche tracciati dedicati agli escursionisti esperti. Questi ultimi troveranno sicuramente pane per i loro denti lungo il sentiero che si snoda da Cornalita, frazione di San Giovanni Bianco. Questo bellissimo tracciato, conosciuto come “Passo di Lumaca”, ci guiderà tra gole, dirupi e piccoli salti di roccia, fino a raggiungere la cima più alta del gruppo montuoso: il Pizzo Grande.

1 - Partenza da Cornalitajpg
Foto 1 di 11
2 - Scorci panoramici
Foto 2 di 11
3 - Passo di Lumaca
Foto 3 di 11
4
Foto 4 di 11
5 - Baita del Carlo
Foto 5 di 11
6 - Verso la Vetta
Foto 6 di 11
7
Foto 7 di 11
8 - Croce del monte Sornadello
Foto 8 di 11
9 - Escursionista in vetta
Foto 9 di 11
10 - Panorama
Foto 10 di 11
11
Foto 11 di 11

 

Raggiunto il suggestivo borgo, possiamo parcheggiare l’auto in prossimità della località Le Fontane. Imbocchiamo il sentiero che si snoda in falsopiano fino a incrociare una deviazione posta in prossimità di un crocifisso; pieghiamo a destra e iniziamo a salire nel bosco. Raggiunto un piccolo ruscello, troviamo le indicazioni per l’inizio del nostro sentiero che, tra ripidi gradoni ricavati nella roccia, risale il fianco della montagna.

Lentamente, passo dopo passo, il tracciato si inerpica tra guglie e pareti verticali, regalando scorci panoramici e in alcuni tratti esposti, protetti da funi metalliche per facilitare la salita. Dopo circa un’ora di cammino, raggiungiamo il culmine del sentiero; ad attenderci troviamo la caratteristica Baita del Carlo, una piccola struttura che, dopo la lunga ascesa, ci permette una pausa più che meritata.

Recuperate le energie, il nostro percorso prosegue alle spalle del casolare, piegando a sinistra fino a incrociare il sentiero che sale dalla frazione di Alino. Passo dopo passo, il panorama inizia ad aprirsi, mostrando le montagne che coronano la Val Taleggio…

L’articolo completo, con i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 21 maggio

Seguici sui nostri canali