di Angelo Corna
Il monte Secco, in Val Seriana, racchiude in un contesto incontaminato antiche leggende e racconti dimenticati. Da non confondere con l’omonimo monte Secco che si trova invece in Val Brembana, la nostra montagna di oggi si erge lungo il crinale che funge da spartiacque tra la Valcanale e la valle Nossana.
Presenta due vette: una a est, detta monte Secco di Clusone (metri 2.216 ) e sormontata da una croce; a ovest, invece, si erge la cima principale (metri 2.267). La parete nord, che viene lasciata agli alpinisti più esperti, con 1.040 metri di dislivello dall’attacco viene classificata tra le più alte e difficili delle Alpi bergamasche. Inviolata fino al 1931, è caratterizzata da cence, canali, guglie e torrioni, rocce instabili e friabili da cui è meglio stare lontani.
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Tuttavia, questa bellissima montagna può essere raggiunta dagli escursionisti lungo il suo versante meridionale, regalando comunque enormi soddisfazioni e panorami a fil di cielo.
L’escursione trova partenza dal borgo di Cerete ed è marchiata dal segnavia Cai 264. La strada sterrata sale ripida fino alla graziosa contrada di Cacciamali (m. 1.032), bellissimo borgo completamente composto da case in pietra, tutte precedenti al XIX secolo.
Costeggiamo la chiesetta e pieghiamo a destra per risalire, ora su sentiero, i ripidi tornanti che si addentrano nel bosco. Prendendo quota, si raggiunge in circa un’ora e mezza di cammino la Baita Alta del Monte Secco (m. 1.717). I meno allenati qui possono trovare riposo e godersi la pace di un luogo ormai riservato a pastori e valligiani. Chi desidera raggiungere la vetta della montagna può invece cimentarsi in un giro ad anello: la via descritta in questo itinerario esula dal normale tracciato di salita e rappresenta una valida alternativa alla cosiddetta via normale, che percorreremo invece al ritorno.
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Il nostro sentiero, labile traccia marchiata da bolli rossi, si snoda a sinistra della Baita Alta, in direzione del Monte Vaccaro…