Le meravigliose atmosfere e i colori dell'autunno salendo alla vetta del monte dei Frati
Tutti conosciamo il borgo di Carona: tante sono le bellezze celate nel piccolo paese brembano, e altrettanti sono i percorsi che da qui partono...
di Angelo Corna
L’autunno è una stagione meravigliosa. L’equinozio segna la fine dell’estate con un vero e proprio spettacolo di profumi e colori, una magia che rende uniche queste prime settimane che precedono la stagione invernale. La natura si placa dopo il fervore estivo, tutto si trasforma e si prepara all’arrivo della prima neve. In montagna, i percorsi più battuti diventano più tranquilli e accessibili, le temperature si abbassano ma ancora non sono rigide come quelle invernali e, nelle belle giornate di ottobre, il clima si rivela perfetto per un’escursione sulle Orobie.
Tutti conosciamo il borgo di Carona: tante sono le bellezze celate nel piccolo paese brembano, e altrettanti sono i percorsi che, con partenza dall’abitato, risalgono in direzione delle montagne che coronano la zona. Qui, tra vette famose e blasonate, si nascondono luoghi meno conosciuti ma ricchi di altrettanta bellezza.
Il monte dei Frati si erge a spartiacque tra le valli Brembana e Seriana, offrendo un terrazzo panoramico su tutte le vette dell’arco alpino orobico. L’escursione trova partenza a monte del paese di Carona, punto di partenza per i famosi rifugi Calvi e Longo; si sale lungo la carrareccia fino a raggiungere il borgo di Pagliari, per poi imboccare il “Sentiero Estivo” che conduce al rifugio Calvi, marchiato dal segnavia Cai 247. Un’ottima variante per arrivare alla bella struttura senza percorrere la classica carrareccia: in questa stagione il tracciato regala agli escursionisti luci e colori bellissimi, perfetti per gli amanti della fotografia.
Costeggiando il nascituro fiume Brembo, continuiamo sul tracciato, sempre ben segnalato, che risale la testata della valle tra i fischi delle marmotte. Dopo circa un’ora di facile cammino nel bosco, incrociamo vari segnavia: il sentiero Cai 213 (Sentiero delle Orobie) e il sentiero Cai 236. Noi abbandoniamo il tracciato che conduce al rifugio Calvi per incamminarci in direzione del Lago dei Frati e del Passo d’Aviasco (segnalato). Il sentiero si fa più ripido e risale con pendenza sostenuta, tra gradoni su pietre e sfasciumi, fino alla diga che ospita il suggestivo specchio d’acqua, di origine artificiale…