Tantissimi porcini nelle valli bergamasche, Imagna e Brembana in particolare
Più 20 per cento: lo sostiene la Coldiretti, che ha eseguito un monitoraggio in tutta Italia

Il lato positivo della medaglia del tempo ballerino – caldo intervallato da piogge abbondanti - dei mesi passati c’è, anche se ovviamente non controbilancia i disastri causati: il surplus di funghi. Una vera esplosione di porcini, nella Bergamasca ma anche nel nord Italia in generale, con aumenti nella raccolta fino al +20% rispetto all'anno scorso. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti.
Imagna e Brembana sugli scudi
In particolare, in Lombardia si stima un aumento di circa un quinto rispetto all'anno scorso in particolare in alcune zone delle valli bergamasche, tra la Valle Imagna e la Valle Brembana, mentre in Veneto e Friuli Venezia Giulia, sulle Dolomiti Bellunesi, con il ritorno del caldo, si attende la ripartenza del boom di porcini, finferli, mazze da tamburo e imbutini.
Buoni dati in tutta Italia
In Piemonte e Liguria la crescita non è ancora partita in grande stile, anche se nei boschi bisogna fare i conti con le distruzioni causate dai cinghiali che devastano intere zone di raccolta. Situazione in evoluzione in Emilia Romagna, sugli appennini fra Modena e Bologna, mentre nel Centro Italia sono le zone della Lunigiana in Toscana a guidare le crescite, insieme alla fascia settentrionale dell'Umbria e al Lazio.
Attenzione agli incidenti
Nelle attività di ricerca e raccolta, mette in guardia Coldiretti, è però necessario rispettare alcune fondamentali regole di sicurezza per evitare problemi e incidenti evitando improvvisazioni. Importante è la pianificazione dei percorsi, evitare poi punti ripidi o pericolosi, rispettare norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, raccogliere solo funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi mai dei detti e dei luoghi comuni.