Tra aquile e stambecchi, la meraviglia del lago di Coca: perla protetta da montagne severe
È posto alla testata della valle omonima ed è circondato dalle montagne più alte e ambite della provincia bergamasca
di Angelo Corna
Le Orobie nascondono perle di rara bellezza, laghi naturali che spesso vengono protetti da montagne severe e strapiombanti. Il lago di Coca è posto alla testata della valle omonima, a circa un’ora di cammino dal rifugio, ed è circondato dalle montagne più alte e ambite della provincia bergamasca: il Pizzo Redorta, la Punta di Scais, il Pizzo Porola, il Dente di Coca, le Cime d’Arigna e il maestoso Pizzo di Coca.
L’escursione trova partenza da Valbondione ed è segnata dal segnavia Cai 301. Il percorso sale ripido in direzione del rifugio Mario Merelli al Coca, sfruttando degli ampi tornanti. Dai 1.600 metri il panorama si apre e gli alberi lasciano posto a prati e rocce: ripidi gradini in cemento e catene di sicurezza caratterizzano questo ultimo tratto, che porterà alla struttura dopo circa due ore e mezza di cammino.
Il rifugio si trova arroccato a 1.892 metri, adagiato su uno sperone roccioso all’ingresso della famosa Conca dei Giganti. Originariamente costruito dal Cai di Bergamo nel 1919 (su progetto dell'ingegnere Luigi Albani), è stato ampliato e dotato di alimentazione autonoma nel 1957. Nell'estate 2012 il Cai di Bergamo ha intitolato il rifugio a Mario Merelli, famoso alpinista di Lizzola tragicamente scomparso durante un'ascensione alla Punta Scais il 18 gennaio 2012.
Siamo in ambiente unico e affascinate, terra di aquile e stambecchi, ma anche un vero paradiso per gli amanti della montagna. Per raggiungere il lago è necessaria un’altra ora di cammino: imbocchiamo il segnavia Cai 302-323-325 (comune al Sentiero delle Orobie) per inoltrarci nell’ampia valle che costeggia il torrente. Superiamo i ruderi dell’antica Baita di Coca e, in leggera salita, raggiungiamo un’ampia pietraia, oltre la quale ci aspetta uno tra i bacini naturali più suggestivi delle nostre montagne…