Una delle zone più suggestive della Bergamasca è la Val Las, custode di un tesoro unico
Un piccolo anfiteatro naturale, lontano dai classici itinerari orobici, dove nasce il dimenticato "Nevaio del monte Secco"
di Angelo Corna
Ardesio, con le sue storiche contrade, racchiude da sempre leggende e racconti, aneddoti che negli anni hanno caratterizzato le Orobie bergamasche e l’alta Val Seriana.
A guardia di questi borghi troviamo una delle zone più suggestive della nostra terra: la Val Las. Un piccolo anfiteatro naturale, lontano dai classici itinerari orobici e ormai ricordato solo dagli abitanti della frazioni poste ai piedi dello stesso, custode di un tesoro unico. Qui, tra dirupi e pareti leggendarie, nasce il dimenticato “Nevaio del monte Secco”.
Anafi 1.4.1
Anafi 1.7.7
Si tratta di un gioiello unico e quasi sconosciuto: questa meraviglia scende dalla Corna Gias, così ribattezzata dagli abitanti del luogo e che, tradotta dal dialetto bergamasco, significa “Corna Ghiaccio”. Si trova a 1100 metri di altitudine e oggi possiamo definirlo un nevaio semi-perenne, che compare e scompare a seconda delle precipitazioni nevose. Il fronte di neve è posto alla base di un canalone, che strapiomba dalla montagna in un piccolo anfiteatro, perfetto a ospitare questa meraviglia della natura che ancora oggi resiste e risorge nonostante i cambiamenti climatici a cui siamo sempre più abituati.
Fino a cinquant'anni fa, il nevaio era una fabbrica naturale di ghiaccio per diverse famiglie di Albareti, Rizzoli, Marinoni, Valcanale e Ardesio, ma anche per alberghi e ristoranti della zona. Oggi, con l’arrivo dell’estate, può essere la meta perfetta per alcune ore di refrigerio o per un'escursione con la famiglia.
La nostra gita trova partenza dalla frazione di Albareti, contrada di Valcanale. Scesi nel fondovalle si attraversa il torrente Acqualina, per poi risalire con pendenza costante nel fitto bosco di pini. Al culmine della carrareccia un piccolo sentiero piega a destra, portandoci in direzione della parete nord del monte Secco…