L'escursione consigliata

Una valle selvaggia, che con le sue cime protegge dei piccoli gioielli: è la Val Cerviera

Questo piccolo paradiso è posto ai piedi dei monti Tre Confini, Recastello e Cimone e "nasconde" dei bellissimi laghetti, tutti da scoprire

Una valle selvaggia, che con le sue cime protegge dei piccoli gioielli: è la Val Cerviera
Pubblicato:

di Angelo Corna

L’autunno, con i suoi colori bellissimi e le sue temperature miti, è il mese perfetto per concedersi una gita in montagna. La Conca del Barbellino, in alta Val Seriana, ospita alcune tra le più belle e ambite montagne della corona alpina bergamasca. Molte di queste sono raggiungibili dalla vicina Val Cerviera.

Questo piccolo paradiso è posto ai piedi dei monti Tre Confini, Recastello e Cimone. Una valle selvaggia, che con le sue cime rocciose sembra voler proteggere dei piccoli gioielli: un gruppo di laghetti alpini, che varia tra i 10 e i 15 in base alla stagione e alle precipitazioni. Un bellezza unica, incastonata in un angolo delle nostre montagne.

1 - Partenza da Valbondione, sullo sfondo il Pizzo Coca
Foto 1 di 4
2 - Il lago del Barbellino
Foto 2 di 4
3 - Cascata della Val Cerviera
Foto 3 di 4
4 - Il Recastello visto dalla Val Cerviera
Foto 4 di 4

L’escursione trova partenza da Valbondione ed è marchiata dal segnavia Cai 305, classico sentiero che conduce al Rifugio Curò e al lago artificiale del Barbellino, perla orobica per eccellenza. Servono circa due ore per raggiungere il rifugio, posto a metri 1.915. Un luogo che non ha bisogno di commenti e che in questa stagione regala una bellezza dai colori unici e spettacolari. In ogni caso, una pausa sulle rive di queste specchio d’acqua dalle tinte verdi e azzurre è più che meritata.

Recuperate le energie, possiamo ripartire fiancheggiando il lago lungo la sponda orografica destra, fino a raggiungere la cascata che apre la testata della Val Cerviera. Ci accoglie uno spettacolo fatto di scrosci e spruzzi d’acqua. Un ponticello di legno permette di attraversare il nascituro fiume Serio e di imboccare il segnavia Cai 321, percorso che per la sua bellezza è anche conosciuto come “Sentiero Naturalistico Antonio Curò”.

5 - Il monte Cimone
Foto 1 di 5
6 - Uno dei laghetti della Val Cerviera
Foto 2 di 5
7 - Scorci salendo il Recastello
Foto 3 di 5
8 - Dalle vetta del Recastello il lago del Barbellino
Foto 4 di 5
9 - Recastello croce di vetta
Foto 5 di 5

Lungo questo tracciato si trovano diversi animali selvatici, tra cui camosci e marmotte, e vi crescono diversi tipi di piante protette. È stato realizzato dal Cai di Bergamo seguendo per alcuni tratti un percorso di guerra mai utilizzato a fini bellici, successivamente intitolato al primo presidente della sezione bergamasca del Club Alpino…

L’articolo completo, con tutti i percorsi e le bellezze della zona, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 4 ottobre

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali