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Funesto, un festival dedicato alla morte (attraverso linguaggi diversi). Ma niente di macabro

Primi appuntamenti a fine maggio per la nuova rassegna di Sguazzi, che entrerà nel vivo (!) in autunno

Funesto, un festival dedicato alla morte (attraverso linguaggi diversi). Ma niente di macabro
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Sono già fissati alcuni appuntamenti di anteprima a maggio, anche se il vero cuore del programma si concentrerà il prossimo autunno, per Funesto Festival. La nuova rassegna, organizzata dall'associazione Sguazzi, intende affrontare il tema della morte attraverso linguaggi diversi: il teatro, il cinema, la narrativa, le arti figurative ma anche la bioetica, la fisica, la medicina, la spiritualità, il diritto.

«Non una proposta macabra»

Massimo Malanchini, il direttore creativo del festival sottolinea: «Funesto non vuole essere una proposta triste e macabra. Affronterà il tema della morte con rispetto, serietà, competenza ma anche con ironia, originalità, coraggio. La morte verrà indagata per l'impatto che ha nel dibattito civile, politico, culturale ma anche per il suo valore e peso nelle vicende personali, familiari, quotidiane, domestiche».

Gli appuntamenti di maggio

In attesa quindi degli appuntamenti autunnali, in questo maggio l'associazione ha organizzato due giornate dedicate alla figura di Giacomo Matteotti, a 100 anni esatti dalla sua morte.

Il 30 maggio, alle 16, all'Archivio di Stato di Bergamo, si terrà l'incontro L'onda lunga della memoria. Giacomo Matteotti e i sovversivi bergamaschi: lo storico Giorgio Mangini e l'avvocato Carlo Salvioni indagheranno il tema della memoria di Matteotti dopo la sua morte, a partire dai documenti conservati nei fascicoli individuali delle Persone pericolose per la sicurezza dello Stato provenienti dalla Questura di Bergamo e risalenti agli anni del ventennio fascista.

Il 31 maggio, invece, alle 21 all'Auditorium di Piazza Libertà di Bergamo, andrà in scena lo spettacolo Giacomo della compagnia Teatro dei Borgia. L'attrice Elena Cotugno darà corpo e voce a Matteotti riportando integralmente due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero responsabile, ossia con la possibilità di un contributo per sostenere il Festival. Maggiori informazioni sul sito.

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