terza edizione

A Palazzo Moroni la seta protagonista tra mercati vintage, laboratori e installazioni

Dalla coltivazione del gelso ai diversi utilizzi del tessuto: sarà sabato 17 e domenica 18 maggio tra la corte, il piano nobile e l’ortaglia

A Palazzo Moroni la seta protagonista tra mercati vintage, laboratori e installazioni
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Torna con tante novità a Palazzo Moroni, (bene del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano nel cuore della Città Alta), il più grande evento del territorio dedicato all’arte della “Seta”, dalla coltivazione del gelso ai diversi utilizzi del tessuto. L’appuntamento con la terza edizione è per sabato 17 e domenica 18 maggio tra la corte, il piano nobile e l’ortaglia del Palazzo.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, l'evento si rinnova con un mercato vintage e di artigianato tessile, installazioni, percorsi espositivi, laboratori tematici, visite guidate e un inedito itinerario “di seta” che attraversa le più importanti istituzioni culturali della città, per celebrare memoria e contemporaneità di un’arte nobile, che ha fatto la storia del territorio bergamasco e della famiglia Moroni.

Un mercato vintage, orientato al riuso

Sarà proprio un’installazione in seta ad accogliere i visitatori all’ingresso del Palazzo: una galleria cromatica di voluminosi drappi cangianti – donati al Fai da Taroni, eccellenza italiana nella produzione di sete haute couture – rivestirà la facciata e il sottoportico della dimora, in segno di festa.

Per tutta la durata della manifestazione il cortile d’onore ospiterà un mercato vintage di abiti, accessori e artigianato tessile, in collaborazione con Flea Market, mercato itinerante di Bergamo, che coinvolgerà espositori, designer e collezionisti del territorio.

Oltre a promuovere il lavoro artigianale, questa edizione della mostra mercato si apre infatti al second hand, filosofia volta a tradurre in atto pratico scelte quotidiane improntate al consumo consapevole, al valore del riciclo e del riuso. Qui si potranno scovare e acquistare vestiti e oggetti in seta e non, capi di seconda mano con una storia da raccontare o realizzazioni di piccole imprese e produttori indipendenti.

26. Salottino cinese di Palazzo Moroni, Bergamo_Foto Lorenzo Cicconi Massi_2024_(C) FAI
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Salottino Cinese

30. Seta, Palazzo Moroni, Bergamo_Foto Barbara Verduci_2024_(C) FAI
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01. Seta, Palazzo Moroni, Bergamo, Barbara Verduci 2024 (C) FAI
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02. Seta, Palazzo Moroni, Bergamo, Barbara Verduci 2024 (C) FAI
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21. Seta_il tavolo del rammendo, Palazzo Moroni, Bergamo, Barbara Verduci 2024 (C) FAI
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Il tavolo del rammendo

Gli eventi in programma

Al tema della sostenibilità si affiancano in questa edizione suggestioni esotiche: la storia della seta affonda infatti le sue origini nel lontano Oriente. Da qui arrivano i primi bachi da seta, che approdano in Europa tra il X e il XII secolo. L’arte serica ben si combina con il gusto esotico che dalla fine del Settecento invade corti e residenze europee, contagiando anche la famiglia Moroni. Lo testimoniano tre piccoli ambienti ottocenteschi dell’ala occidentale della dimora: il Salottino cinese, la Sala turca e la Sala rosa.

Dettagli e decorazioni di questi ambienti ricompaiono, rielaborati in chiave contemporanea, nella Sala da Ballo, che ospiterà un’esposizione di paraventi in seta, a cura degli studenti del Triennio in Scenografia di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti: complementi d’arredo, quinte teatrali e opere d’arte al tempo stesso, questi oggetti, solitamente relegati a sfondo, scandiranno il percorso diventando veri e propri protagonisti della scena.

Sempre al piano nobile, una visita guidata speciale svelerà particolari e dettagli sulle lavorazioni delle preziose sete antiche che rivestono tappezzerie e arredi: dalle pareti alle tende, dalle mantovane, ai tappeti e ai baldacchini. In Ortaglia, un ciclo di laboratori dimostrativi – a cura dell’azienda agricola Mooroon di Gallarate - inviterà adulti e bambini ad apprendere in modo empirico come funziona il ciclo naturale della seta: dalla coltivazione dei gelsi all’allevamento dei bachi, dal dipanamento dei bozzoli alla trattura del filo, fino alla tessitura su telai didattici.

Inoltre, nell’ambito del progetto Narrare lo sviluppo, tessere l’identità, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sede di Brescia, le sarte di Taivè – realtà di Caritas Ambrosiana volta alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro di donne in stato di fragilità – metteranno in scena la “tavola del rammendo”, un laboratorio tessile per condividere l’esperienza di “ricucire” insieme un unico grande lembo di seta lacerato.

Novità: la caffetteria aperta al pubblico

Un ciclo di laboratori tematici sarà invece dedicato all’artigianato sartoriale: insieme a Marta Garaventa ideatrice del progetto di moda sostenibile CreAzioni, ci si potrà cimentare nel rammendo e nel ricamo creativo, per dare nuova vita a capi già amati e vissuti e imparare a “riparare” prima di “sostituire”; oppure sperimentare, insieme all’Orto Botanico di Bergamo, l’ecoprint, che permette di imprimere e riprodurre su tessuto forme e colori di elementi vegetali come foglie, fiori, bacche, semi, cortecce; o ancora applicarsi in alcune tecniche di stampa su tessuto sotto la guida esperta della Cooperativa sociale Tantemani, come la serigrafia – letteralmente “scrittura di seta” – che permette di riprodurre, telaio alla mano, grafiche su borse e t-shirt.

Tra le novità di quest’anno: una caffetteria aperta al pubblico sarà attiva dalla colazione all’aperitivo, nel contesto raccolto del cortile del Nettuno; un servizio food&beverage offrirà la possibilità di concedersi un piacevole picnic e, stendendo un telo, una tovaglia o una coperta, contribuire a rivestire con tessuti e colori il prato dell’Ortaglia.

I pomeriggi in Ortaglia saranno animati da Dialoghi in seta, un programma di incontri dedicati al racconto della tradizione serica bergamasca e al rapporto tra seta e sostenibilità ambientale e sociale. In collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo, il Museo delle storie di Bergamo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Taivè, Sartoria Sociale di Caritas Ambrosiana, e Catheclisma.

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