gioiello settecentesco

Al Belvedì di Alzano Lombardo riapre la Cappella dell’Incoronazione di Maria. Per anni era rimasta chiusa

Due festeggiamenti sabato 4 ottobre: l’inaugurazione dello spazio restaurato e il centenario della nascita di Giuseppe Pesenti Calvi

Al Belvedì di Alzano Lombardo riapre la Cappella dell’Incoronazione di Maria. Per anni era rimasta chiusa

Dopo anni nascosta agli occhi della città, la Cappella dell’Incoronazione di Maria di Villa Belvedere – il Belvedì per i locali – riapre finalmente al pubblico.

Sabato 4 ottobre, alle 16, il tesoro settecentesco di Alzano Lombardo sarà protagonista in una giornata che celebra una doppia festa: prima la messa alle 15, celebrata da don Filippo Tomaselli, poi l’inaugurazione ufficiale, che permetterà ai cittadini di vedere di persona affreschi, decorazioni e la storica pala d’altare restaurati. Ma non finisce qui. L’evento sarà l’occasione per celebrare anche il centenario della nascita di Giuseppe Pesenti Calvi, il benefattore a cui è dedicata la Fondazione che oggi custodisce la villa.

Ormai dimenticata

Lontana dagli occhi di tutti, la cappella era stata da tempo dimenticata, nascosta da infiltrazioni e cedimenti. Grazie a un restauro delicato durato un anno, le pareti hanno riacquistato colore e vita: affreschi settecenteschi raccontano ora il ciclo dell’Incoronazione della Vergine Maria, mentre la pala d’altare seicentesca torna a splendere nella sua cornice originale. Gli antichi oggetti liturgici e il piccolo organo settecentesco completano l’atmosfera.

Il progetto è stato un vero lavoro di squadra: architetti, ingegneri e restauratori. Lo stesso architetto Mariangela Carlessi, presidente della Fondazione Giusi Pesenti Calvi, ha guidato il restauro, affiancata dall’ingegnere Davide Pini e da specialisti come Marco Virotta e Fabiana Maurizio.

In tanti sono passati 

Nata probabilmente tra Quattrocento e Cinquecento come luogo di preghiera per i lavoratori agricoli, la cappella è stata poi oratorio privato della famiglia Pesenti Calvi, legata anche a riti di buon augurio, come nella tradizione che prevede la preghiera la notte prima del “Roving”, la disciplina venatorio con l’arco, introdotta e praticata proprio da Giuseppe Pesenti Calvi.

Oggi, grazie alla Fondazione, questi spazi tornano a raccontare la loro storia, pronti ad accogliere la comunità e i visitatori curiosi. Per chiudere in bellezza il fine settimana, inoltre, domenica 5 ottobre la Fondazione organizza una visita speciale nel complesso francescano di Santa Maria della Pace, alle ore 15.