Alcune foto che potrete vedere a Fotografica, festival di fotografia di Bergamo
Sono bellissime e saranno protagoniste dell'evento che si terrà dal 2 ottobre all'1 novembre al Monastero del Carmine e a Daste e Spalenga
L’Associazione "Fotografica", in collaborazione con il Comune di Bergamo e con il sostegno di Bcc Bergamo e Istituto per il Credito Sportivo, ha presentato oggi (martedì 21 settembre) la terza edizione del suo festival, che si svolgerà dal 2 ottobre all'1 novembre nel Monastero del Carmine e nell'ex centrale di Daste e Spalenga. In questa edizione si esplorerà il tema delle periferie, in un percorso audace che riguarderà i cosiddetti "luoghi non luoghi", ovvero le periferie urbane e sociali. All'interno della rassegna, dieci mostre di grandi fotografi contemporanei: Gabriele Basilico, Monica Bulaj, Francesco Faraci, Sergio Ramazzotti, Giovanni Diffidenti, Silvia Alessi, Fausto Podavini, Valerio Bispuri, Emile Ducke, Christian Rota.
Diffidenti
Diffidenti
Alessi
Alessi
BISPURI Prigionieri
BISPURI Prigionieri
Bulaj
Emile Ducke Diagnosis
Emile Ducke Diagnosis
Faraci
Faraci
Physis
Padovani
Padovani
Ramazzotti
Baraccopolis
©Gabriele Basilico - Archivio Gabriele Basilico - Attraversare Bergamo 1998
I giorni per visitare le mostre saranno venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 20. Il biglietto d'ingresso per quelle al Monastero del Carmine sarà di 7 euro l'intero e di 6 euro il ridotto (dai 14 ai 24 anni se studenti, per chi ha almeno 65 anni compiuti, gli iscritti al Fai e quelli al Festival Acli Molte Fedi). Sarà gratuito per gli under 14, portatori di disabilità e giornalisti. All'ex centrale, dove sarà allestita unicamente la mostra di Basilico, l'ingresso sarà invece gratuito.
Verrà proposto un ricco calendario di eventi: dagli incontri con Mario Calabresi e Monica Bulaj ai workshop con Podavini e Bispuri, dalla conferenza "Periferia a Memoria" alla proiezione del docufilm Baraccopolis di Sergio Ramazzotti.
«Fotografica intende focalizzarsi su un grande tema di attualità, attraverso gli scatti di fotografi che lavorano per restituirci un approfondimento puntuale - ha spiegato Daniela Sonzogni, direttrice del Festival -; si sporcano le mani, vanno oltre i confini, oltre il filo spinato, affinché il loro obiettivo diventi per noi la chiave per comprendere e non dire “non lo sapevo”. La fotografia non chiede permessi e non lascia spazio a scuse. Ci fa riflettere sulla necessità di assumerci nuove responsabilità. Ai partner va il nostro ringraziamento, perché è grazie a queste collaborazioni che il Festival cresce e diventa fulcro culturale di ripartenza».