Barbe e baffi dell’altro mondo
Sabato 25 ottobre, al Keller Auditorium di Portland (Oregon), si sono tenuti i Campionati del Mondo di Barba e Baffi. Mica roba per tutti, roba da uomini con alle spalle svariati mesi (se non anni) senza toccare una lametta o, anche, ore e ore di premurose cure e attenzioni. Del resto, negli ultimi anni, la moda per la barba è scoppiata in tutto il mondo: è pratica, copre le imperfezioni, offre un’immagine più rassicurante, talvolta dà anche un tono (chiedere a Jonathan Daniel Price, autore dei libri fotografici 100 Beards) e, last but not least, piace alle donne. La conferma di quest’ultimo punto arriva da un’indagine compiuta dall’agenzia Found!, secondo cui il 78,5% delle donne italiane trova la barba sinonimo di virilità e forza e preferisce gli uomini irsuti a quelli rasati.
Non stupisce dunque che la barba sia diventata un vero e proprio must tra le tendenze maschili del 2014. Ad andare per la maggiore è la “barba del giorno dopo”, molto corta e incolta, che necessita di poca cura e dà l’idea di uomo impegnato e maturo, resa di tendenza da sex symbol mondiali come George Clooney. Se portata con classe, però, può essere affascinante anche la barba lunga e un po’ più selvaggia, alla Pirlo o Brad Pitt d’annata. E nonostante alcuni ricercatori australiani dell'University of South Wales, autori di uno studio pubblicato sul "Royal Society Journal Biology Letters", sostengano che più barbe ci sono in giro, meno questa caratteristica è attraente, la barba continua a mietere vittime, come dimostra l’attore di Hollywood Jake Gyllenhaal. Ma questo tipo di barbe, assai modaiole, non bastano di certo per vincere i campionati del mondo tenutisi in Oregon il 25 ottobre.
Il tocco di genio. Il pubblico che ha deciso di assistere alla estrosa competizione che si è svolta al Keller Auditorium ha visto sfidarsi, in addirittura 18 diverse categorie, uomini irsuti provenienti da tutto il mondo. Le macrocategorie erano tre: baffi, pizzetti e barbe complete. Poi, per ognuna, almeno 5 sottocategorie. Si andava così dai baffi all’inglese a quelli alla Dalì, passando per i pizzetti “Fu Manchu” e gli imperiali, sino ad arrivare alle barbe dallo stile storicamente italiano, ovvero le “Verdi” o le “Garibaldi”. Il premio finale? Un viaggio completamente pagato per i campionati del mondo del 2015, che si terranno in Austria, a Leogang. A giudicare, una giuria di esperti di scienza e arte barbuta, come il professor Allan D. Peterkin, l'attivista Shane Pittson e Miss Oregon 2014 Rebecca Anderson, che hanno assegnato il primo premio al 29enne Madison Rowley, concorrente della categoria Garibaldi (barba naturale di non più di 20 cm di lunghezza un po' arrotondata), per la sua barba fatta crescere per un anno e mezzo.
Il campione del mondo Madison Rowley.
Per noi profani, però, hanno vinto proprio tutti. E così, a parte rendere onore al vincitore assoluto della competizione, cioè Madison Rowley, vi offriamo una ricca (e barbuta) gallery, tutta da sfogliare, con il meglio dei World Beard and Moustache Championships 2014, grazie ai ritratti del fotografo Greg Anderson.
Più che una barba, una leggenda: Toot Joslin, due volte campione del mondo grazie alle sue meravigliose basette.
Curtis Cole
Mike Johnson non ha vinto alcun premio, ma, per noi, meritava assolutamente.
Kevin Riordan, vincitore della categoria "Freestyle" per i pizzetti.