"Bergamaschi", la mostra che in 40 ritratti racconta e celebra lo spirito della città
L'esposizione, organizzata da Alfaparf Milano in collaborazione con Fondazione Teatro Donizetti, sarà visitabile nelle sale del teatro
Quaranta ritratti di artigiani, operai, bottegai, artisti, studenti, donne e uomini di diversa età e professione: persone che risultano familiari e che, colte nella loro spontaneità e naturalezza. Questa è Bergamaschi, la mostra fotografica che dal 3 al 24 giugno verrà nelle sale del Teatro Donizetti in concomitanza con la manifestazione Donizetti Night (in programma il 3 giugno). L'esposizione è organizzata da Fondazione Alfaparf Milano (legata all'azienda che ha sede a Osio Sotto) in collaborazione con Fondazione Teatro Donizetti.
50 ritratti che raccontano Bergamo
Ideata e realizzata in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, la mostra presenta una galleria di circa quaranta ritratti in bianco e nero e a colori, attraverso cui il fotografo di moda Paul Maffi, newyorkese di adozione ma bergamasco di origine, racconta e celebra lo spirito della città. Un affresco moderno di una Bergamo laboriosa, contemporanea, che sa essere riservata ma accogliente, che attraverso l’inclusione e la dignità del lavoro può e vuole dare spazio a tutti.
«La luce di Bergamo sono le sue persone»
Lucia, impiegata
Mario, muratore
Mauro, pastore
Rabia, cuoca
Roberto, istruttore e bagnino
«Abbiamo deciso di inaugurare il calendario delle nostre attività esordendo con un progetto culturale nato e realizzato nell’ambito della nostra città, dove tuttora siamo presenti con uno dei nostri maggiori siti produttivi, nell’anno delle importanti celebrazioni come Capitale della Cultura. Gli scatti che presentiamo in mostra ricalcano la nostra storia, fatta di persone, attenzione, cura dello sguardo e sensibilità al racconto», spiega Attilio Brambilla, Presidente della Fondazione Alfaparf. Paola Foresti ed Emiliano Rainoldi, direttori artistici della mostra confermano: «La luce di Bergamo sono innanzitutto le sue persone, i bergamaschi. Instancabili, spesso contenuti, abituati ad andare avanti».
La raccolta fondi
Il supporto delle fotografie, realizzato artigianalmente e caratterizzato da fogli sottili e metallici uniti tra loro da giunture invisibili che ridisegnano lo spazio espositivo, è stato pensato da Katrin Arens, designer che, dopo aver scelto Bergamo come casa, dal 1997 ha fatto della valorizzazione delle maestranze del territorio la sua cifra artistica.
La mostra sarà anche occasione di una raccolta fondi destinata al reparto di pediatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e a La Casa di Leo, il progetto di housing sociale dell’associazione Eos.