Ecco Bergamo dalla Torre

Cento giorni all’apertura della Torre dei Caduti, in piazza Vittorio Veneto a Bergamo. Il 24 maggio 2015, nel giorno del Centenario dell’ingresso in Guerra dell’Italia, la Torre dei Caduti, cuore storico, architettonico e paesaggistico della città si aprirà per la prima volta al pubblico con un allestimento interno che la trasformerà in “osservatorio” permanente per la città. 36,33 metri di altezza (esclusa la cuspide) suddivisi in sei piani, 188 gradini, e le finestre mai collocate sullo stesso fronte che diventano così coni visivi parziali della città, che muta fino a divenire un unico grande panorama una volta giunti sul terrazzo, alla sommità della torre.
La salita alla torre è una vera esperienza emozionale, che tra qualche mese apparterrà a tutti, compresi i giovani che verranno qui in visita con le scolaresche. Il progetto, promosso e realizzato dalla Fondazione Bergamo nella storia Onlus, insieme al Comune di Bergamo e grazie al sostegno di Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus, prevede infatti il restauro conservativo degli ambienti interni del monumento – secondo le parole chiave di leggerezza, trasparenza e luce - e la creazione di un itinerario di storia, memoria, cultura e paesaggio.
































«L’apertura della Torre dei Caduti è un progetto importante in un anno molto speciale – ha sottolineato Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura – perché è un anno di ricorrenze storiche uniche, prima fra tutte l’entrata in Guerra dell’Italia, nel primo conflitto Mondiale. L’intervento è estremamente delicato, perché il monumento è uno dei simboli della città, e appartiene alla nostra quotidianità. Il generoso contributo della Fondazione Banca Popolare di Bergamo testimonia, ancora una volta, l’amore che la banca ha verso la città».
«La Fondazione Bergamo nella Storia Onlus si propone la tutela del patrimonio artistico – ha detto Emilio Moreschi, amministratore delegato della Fondazione -. Lo scorso anno, per esempio, ha rivisitato e ripresentato il Museo dell’Ottocento in Rocca. La Torre dei Caduti è il principale tra i luoghi della memoria della Grande Guerra e dal 1921 è dedicata ai caduti bergamaschi durante il conflitto. Il monumento è uno slancio verso l’alto che unisce il centro di Bergamo a Città Alta e il suo recupero ha molteplici significati: uno di fruizione pubblica, l’altro quello di restituire alla Torre il suo significato originale per collocarlo al centro della Storia».
Fondamentale anche la funzione didattica del monumento. L’associazione ARASS-Brera (Associazione per il restauro degli Antichi Strumenti Scientifici) che sta lavorando al restauro sull’antico meccanismo dell’orologio, lo rimetterà in funzione. Sarà quindi possibile caricarlo manualmente per mostrare ai ragazzi come funziona in tutte le sue parti. All’interno della Torre vi sarà anche una griglia in ferro tubolare, come ha spiegato l’architetto Alberto Trussardi, della Trussardi Design, che permetterà di sospendere materiali trasparenti per supportare fotografie e testi ricchi di contenuti. La sensazione sarà quella di un allestimento contemporaneo galleggiante, all’interno di uno spazio storico.
«Si tratta di un intervento di conservazione molto rigoroso – ha proseguito Emilio Moreschi – all’insegna di un criterio di totale reversibilità. Questo significa adottare soluzioni che non lasceranno alcuna traccia nella muratura storica. Sarà realizzato un nuovo impianto di illuminazione interna con elementi a Led, alcuni dei quali resteranno accesi anche di notte, a sottolineare come la Torre sia tornata ad essere cuore vivo e pulsante della città! Illuminazione suggestiva anche per l’ingresso del monumento, dove sarà installata una lastra di vetro di chiusura del cancello. Il progetto prevede inoltre la valorizzazione del cenotafio, che custodisce le lapidi in marmo nero sulle quali sono incisi i nomi di quasi mille caduti, e la sistemazione integrale della pavimentazione esterna del terrazzo panoramico, anche in questo caso con un rivestimento “galleggiante”, facilmente reversibile».
«La Fondazione – ha affermato Antonio Parimbelli, Vice Presidente di Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus – ha da subito condiviso con Fondazione Bergamo nella Storia questo progetto di recupero e riqualificazione ed ha garantito con convinzione ed orgoglio le necessarie risorse, affinché sia ripristinata la piena fruibilità della Torre. Il monumento è riferimento di manifestazioni e cerimonie politiche, militari e sindacali, a conferma della centralità dell’area urbana in cui sorge».
Osvaldo Ranica, Direttore Generale della Banca Popolare di Bergamo, ha invece sottolineato la vicinanza al territorio della banca, che per vocazione “si fa carico della salvaguardia del patrimonio artistico”. “La nostra – ha detto il Direttore - è una realtà al servizio delle imprese e a sostegno del territorio, grazie ad un ottimo dialogo con le associazioni. La Torre deve diventare un luogo vivibile e noi vogliamo essere tra i principali promotori per ciò che riguarda le iniziative ad essa dedicate”.
Il restauro del monumento è stato affidato all’architetto Guido Roche, dello Studio Architecno, sul quale è al lavoro l’impresa Esedra. Al lavoro sui nuovi contenuti della Torre è lo staff della Fondazione Bergamo nella Storia affiancato da un Comitato Scientifico di cui fanno parte Lorenzo Pezzica, membro mondiale, Monica Resmini, Paolo Mazzariol e Maria Mencaroni Zoppetti. Il nuovo, suggestivo allestimento interno è invece pensato dall’architetto Alberto Trussardi, in dialogo con l’architettura della Torre.