Bergamo in oltre un milione di foto Un museo di storia per immagini
Apre finalmente il grande Museo della Fotografia Sestini, sabato 17 novembre, con ingresso gratuito, straordinariamente, fino a mezzanotte, all’interno del chiostro del Convento di San Francesco in Città Alta. Un milione e 200mila immagini appartenenti a importanti archivi fotografici storici riunite in un’unica collezione. Si tratta di un immenso tesoro che tutela e narra per immagini la storia novecentesca. Inaugurazione a mezzogiorno: un risultato dell’impegno congiunto di Comune di Bergamo, Museo delle storie di Bergamo e Siad Fondazione Sestini.
La chicca. Il cuore della collezione è stato donato, appunto, da Siad Fondazione Sestini. Straordinaria l’acquisizione dell’archivio di Pepi Merisio, uno dei più grandi fotografi italiani del novecento, con 500mila immagini. All’interno del chiostro delle arche del Convento di San Francesco in città alta, il Museo delle Storie ha dotato la città di un centro per la conservazione, la catalogazione e la valorizzazione di un immenso patrimonio fotografico composto da 1.200.000 immagini, la maggior parte delle quali acquisite e donate dalla Siad Fondazione Sestini.
Cinquecento metri quadri. Un grande spazio di 500 mq è stato restaurato e organizzato per accogliere un polo archivistico all’avanguardia: spazio per gli addetti ai lavori, per l’archivio e un percorso espositivo dedicato alla storia della fotografia. Il patrimonio fotografico sarà conservato in condizioni di temperatura e umidità controllate in uno spazio di 105 mq dove un’equipe di 7 catalogatori professionisti è al lavoro dal 2017 per restituire la complessità della documentazione fotografica raccolta. Si stima che entro il 2020 saranno digitalizzate 195mila immagini, di cui 86mila saranno disponibili per la consultazione on line.
Le origini. L’origine dell’archivio fotografico risale a più di cento anni fa e raccoglie inizialmente il Fondo Museo del Risorgimento, un patrimonio fotografico di circa 7.700 stampe in bianco e nero, depositato tra il 1916 e il 2002 e composto da donazioni private. Dal 2006 la Fondazione Sestini acquisisce e deposita innumerevoli raccolte. La Raccolta Domenico Lucchetti, appassionato collezionista e conoscitore di storia della fotografia bergamasca. La sua raccolta si compone di vari fondi provenienti da archivi di fotografi professionisti e amatoriali.
Fondi e archivi. Il Fondo Fausto Asperti che raccoglie circa 4mila ritratti e oltre 400mila unità di positivi e negativi prodotti dal suo studio tra il 1957 e il 1998, tra i quali i servizi realizzati come fotografo ufficiale de “L’eco di Bergamo”. Il Fondo Pesenti con oltre 100mila fototipi che vanno dagli inizi del Novecento fino al 2002 e documentano la storia dell’Isola bergamasca. Il Fondo Gianfermo Musitelli appassionato e profondo conoscitore di aerei con 3.717 stampe donate da i suoi eredi e che vanno dai primi anni del 900 al 2000. Il Fondo Lorandi, prodotto dall’Agenzia viaggi Lorandi, con 1.300 stampe moderne riguardanti navi da crociera italiane ed europee. Il Fondo Nicola Burgarella con i materiali fotografici donati dagli eredi del fotografo attivo a Zogno e Serina. Si tratta di circa 1.100 stampe, 800 negativi su lastra di vetro e circa 100 negativi su pellicola databili tra gli anni ‘50 e ‘90 del 900. Il Fondo Tito Terzi con 42mila diapositive a colori, il cui soggetto privilegiato sono le Alpi e le Prealpi bergamasche fotografate tra gli anni '70 e il 2009.
Pepi Merisio. Pepi Merisio nasce a Caravaggio nel 1931 e dal 1947 comincia a fotografare da autodidatta, negli anni ‘50 inizia a collaborare con il Touring Club Italiano e con numerose riviste; nel 1962 diventa fotografo professionista ed entra nello staff di Epoca, la maggiore rivista per immagini italiana del tempo. Merisio fotografa soprattutto la tradizione contadina e popolare del territorio e il mondo cattolico. Nel 1964 pubblica su Epoca Una giornata col Papa, avviando un lungo lavoro con Paolo VI. L’opera Terra di Bergamo, in tre volumi, viene pubblicata nel 1969 per il centenario della Banca Popolare di Bergamo. Da allora ha pubblicato oltre un centinaio di libri fotografici. Nel 1988 la Fiaf lo nomina Maestro della fotografia italiana e nel 2008 il Ministero degli affari Esteri lo incarica di allestire la mostra fotografica Piazze d’Italia che farà il giro delle principali capitali europee da allora allestisce importanti mostre.
On line. C’è anche un portale on line, consultabile in museo o direttamente da casa, che consentirà di poter avere le immagini dell’archivio sempre a portata di click.