Bergamospia (si dice, non si dice) A Cortolovere la vera star è Bèeelen
Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
Treviglio si sente in un film
Ma Pezzoni non è “(Il) laureato”
Si dimette, non si dimette. La falsa laurea di Giuseppe Pezzoni ha avuto l'effetto di una bomba su Treviglio, che ancora fatica a realizzare l'accaduto. Il sindaco apparirà domani sera in consiglio comunale e molti si attendono un passo indietro. Il suo vice Juri Imeri, intervistato dall'Eco, prova a difenderlo («Ha seminato tanto») e invita maggioranza e opposizione a non cadere in soluzioni affrettate, tantomeno in scontri tra fazioni. Lo choc, insomma, è ancora forte. «C'è la costante sensazione di sentirsi in un film», dice Imeri. Magari fosse “Il laureato”.
Il Gioppino spunta ad Expo ed è subito polemica
A Expo apre lo Spazio Bergamo e, sorpresa, chi ti salta fuori? Il Gioppino, accompagnato da Arlecchino, Brighella e compagnia. Semplici figuranti, venuti a fare da simpatici guastafeste. Basterebbe sorridere, invece c'è chi la (si) prende troppo sul serio. Andrea Mastrovito, che ha impreziosito lo Spazio con una delle sue opere, si inalbera: «Ma chi li ha messi? Boh». Il neo rettore Morzenti Pellegrini, sentito dal Corriere, segue a ruota: «Meglio non commentare». L'unico a concedersi una sana risata è il sindaco Gori: «Sono belli, mettono allegria». Indignarsi, infatti, significa darla vinta al Gioppino. Scandalizzare lorsignori è da sempre il suo obiettivo.
La soubrette Bèeelen è la star di Cortolovere
A “Cortolovere”, la rassegna cinematografica lacustre, tutti gli occhi sono per la conduttrice Marta Perego, affascinante giornalista televisiva brianzola. In uno slancio inusitato, il cronista dell'Eco la definisce “esuberante”. Ma la vera protagonista è un'altra “soubrette”. Sul palco non c'è, ma basta una sua descrizione per accendere la fantasia. Trattasi della pecora che l'istrionico Bruno Bozzetto si tiene nel giardino di casa. «Ha mangiato tutti i fiori, si crede un cane e forse diventerà protagonista di qualche storia animata». Insomma, ne sentiremo parlare. Il destino, d'altronde, ce l'ha scritto nel nome: «Si chiama Bèeelen».
Se la schiscèta va a scuola
Il consiglio comunale di Bergamo si prepara a discutere un ordine del giorno per incentivare la diffusione della “dog bag” nei ristoranti cittadini, d'accordo con le associazioni di categoria. Chi vorrà potrà portarsi a casa gli avanzi, come da tempo accade in America. Una buona pratica civile ed educativa, che potrebbe affiancarsi alla proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle in Regione: permettiamo ai nostri figli di portarsi la “schiscèta” a scuola. A patto di non metterci la casoeula, però. Perché poi hai voglia a rimanere sveglio in classe.