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Bergamospia (si dice, non si dice) Gli ultras di Rossi puntano Agostini

Bergamospia (si dice, non si dice) Gli ultras di Rossi puntano Agostini
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

The Blank, l'arte è di casa a Bergamo

the blank bergamo

Arteconomy24, supplemento de Il Sole 24 Ore, spiega come sia difficile in Italia andare a caccia di nuovi talenti. In pochi lo fanno. Tra questi The Blank, dinamica associazione bergamasca capeggiata da Stefano Raimondi, giovane curatore della Gamec (suo l'allestimento della pirotecnica mostra di Cory Arcangel). In pochi anni The Blank ha creato un movimento capace di portare aria e idee nuove in città con il progetto "Residenza d'artista": un giovane pittore o scultore viene ospitato a turno nel "covo" di via Quarenghi, libero di esprimersi e di assorbire gli stimoli che rimbalzano dagli ambienti creativi orobici, sempre più effervescenti. Nell'orbita di The Blank, tanto per dire, gravita un certo Andrea Mastrovito. Citazione più che meritata, dunque, quella di Arteconomy24. Quando un nuovo artista bussa, "The Blank" apre la porta.

 

Non sparate su Agostini

Giacomo_Agostini_1972

Giacomo Agostini finisce nel mirino degli ultras di Rossi per non aver difeso Valentino dopo lo scontro con Marquez. Il campionissimo bergamasco aveva semplicemente evidenziato la gamba alzata del Dottore verso lo spagnolo, ma tanto è bastato per scatenare raffiche di insulti sulla pagina Facebook di Sky Sport. C'è chi invita Ago ad andare in pensione, chi gli dà dell'invidioso e dell'incompetente. Lui però non si sbanda e, intervistato dall'Eco, supera di slancio i piloti da tastiera: «Dico solo quello che vedo, non sono un ruffiano. Con tanti Mondiali vinti alle spalle non posso permettermi di dire stupidate». A differenza di altri, che in vita loro non hanno mai messo piede in pista. Al massimo il sedere sul divano.

 

Disagio in città: Gori tra numeri, parole e multe

gori

Dopo il caso Mussolini, il sindaco Gori firma un intervento sull'Eco (a quattro mani con Gandi) per il secondo giorno di fila: ormai deve avere una rubrica fissa. Stavolta il tema è la sicurezza in città. Gori replica a Tentorio, negando che la situazione sia peggiorata: i dati statistici lo dimostrano, i reati sono in calo. Certo, di fronte a episodi come l'omicidio in via Moroni, spiega il sindaco, «l'attenzione da parte nostra è massima». Poi spiega per filo e per segno la strategia per schierare più uomini a presidio del territorio. Un pensiero va anche alle persone che vivono per strada, sempre più numerose: vanno accolte, non solo allontanate. Belle parole che tuttavia sembrano contraddette dalle quasi 400 multe rifilate in otto mesi dalla polizia locale ad accattoni e clochard, come spiegato dal Corriere. Pugno duro? Macché, solo un'impressione. Perché anche in questo caso la statistica smentisce le apparenze e premia Gori. Da Palafrizzoni puntualizzano infatti che nel 2014, amministrato per metà dal centrodestra, fioccavano più sanzioni. Quelli che tengono il cuore a (centro)sinistra, si sa, sono più buoni(sti). O almeno dovrebbero.

 

Sui pendolari si abbatte la maledizione di Trenord

trenord passaggio

La maledizione di Trenord si è abbattuta inesorabile sui pendolari bergamaschi. Lunedì Bergamo TV aveva dato voce alle loro lamentele e gli dei dei binari si devono essere indispettiti. Martedì sono andati in scena i soliti disagi, stamattina il treno delle 8.02, il più affollato, è stato semplicemente soppresso. Tensione e rabbia tra i viaggiatori, costretti a sopportare l'ennesima giornata di passione. Durante il collegamento televisivo un pendolare aveva avvisato l'assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte: «La teniamo d'occhio...». Già. L'occhio del ciclone.

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