Bergamospia (si dice, non si dice) Bocche cucite quando arriva Matrix
Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
Matrix e i silenzi bergamaschi
Matrix torna a parlare di Massimo Bossetti ma rimbalza contro il muro di gomma bergamasco. Da Brembate Sopra partono addirittura allarmi Facebook allo spuntare delle telecamere: la trasmissione rivela che qualcuno avrebbe anche chiesto al sindaco di rispolverare la celebre ordinanza bavaglio che vietava ai media di sostare in paese. E gli autisti della Val Seriana, che diventarono protagonisti nella caccia alla mamma di Ignoto 1 dispensando interviste a destra e a manca, adesso si cuciono la bocca. Uno, quello che a quanto pare ritrovò d'incanto la memoria e diede la dritta giusta agli inquirenti, non si fa trovare. La moglie allontana l'inviato minacciando di chiamare i carabinieri. L'altro, che vedeva spuntare in ogni frazione le amanti del defunto Guerinoni, brontola che i giornalisti «hanno fatto tanti casini», nega l'evidenza e si allontana in modo brusco. I bergamaschi sono riservati, è il ritornello di questi strani anni. Sarà. Ma certi silenzi, prima e anche dopo che si è parlato, non aiutano a raggiungere la verità.
Senzatetto, Cgil all'attacco del Comune
La Cgil parte all'attacco della giunta di centrosinistra. «In una città tra le più ricche d'Italia (anzi d'Europa, come scrive il Rapporto OCSE) ci sono persone a cui non viene offerta alcuna alternativa se non dormire tra gli anfratti delle Mura Venete o sotto qualche porticato», scrive il sindacato. E Orazio Amboni, responsabile welfare, rincara la dose: «Ancora di più, indigna scoprire che a Bergamo i senzatetto vengono addirittura multati, mentre in altre città si susseguono gare di solidarietà. Non è chiaro se si tratti di una disgraziata scelta dell'Amministrazione comunale o di un ottuso eccesso di zelo dei vigili urbani: un'ipotesi peggiore dell'altra». Amboni detta la linea: «Il Comune deve prendere l'iniziativa per adeguare le opportunità di rifugio dei senzatetto». Ma non è così semplice, risponde l'assessore ai servizi sociali Carolina Marchesi: «In molti non accettano gli inviti a passare la notte dei dormitori».
L'Isrec risponde a Gori
L'Isrec non ha digerito il “no” di Gori alla proposta di revoca della cittadinanza a Mussolini. E dalle colonne dell'Eco non le manda a dire al sindaco. «La storia non è la memoria», sottolineano Elisabetta Ruffini e Angelo Bendotti nell'intervento. «La prima si insegna con onestà e precisione - argomentano - la seconda evolve nel tempo e muta con la sensibilità di chi vive il presente». Infine l'Isrec specifica che la richiesta è venuta da alcuni gruppi giovanili, «che sentono il bisogno di ribadire quella radice antifascista del nostro Paese che le generazioni mature sembrano dare per scontata». Stracciare la cittadinanza del Duce sarebbe dunque un gesto di «memoria attiva» per conoscere il presente e contribuire a consolidarne la consapevolezza.
La marcia delle lanterne illumina Città Alta
Città Alta “invasa” dalla Scuola Svizzera. Riprendendo la tradizione elvetica che festeggia il giorno di San Martino e annuncia l'avvicinarsi del Natale, mercoledì sera gli alunni della materna, accompagnati da maestri, genitori e nonni hanno dato vita alla “Sfilata delle lanterne” (Laternenumzug). Una marcia luminosa che per una sera ha reso ancora più suggestivo il vecchio borgo. La Scuola, fondata a Bergamo nel 1892, è la più antica delle 17 presenti all'estero ufficialmente riconosciute dalla Confederazione.