Bergamospia (si dice, non si dice) Gori e il "cittadino" Mussolini

Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
I pendolari ne vedono di tutti i colori
Persino i lavori in corso in carrozza
L'assessore ai Trasporti Alessandro Sorte ci mette la faccia partecipando alla trasmissione dedicata ai pendolari da Bergamo Tv. Ascolta pazientemente lamentele assortite, poi promette che entro la fine del suo mandato la linea Bergamo-Pioltello sarà completamente rinnovata. Nell'attesa, l'odissea quotidiana ricomincia inesorabile. Questa mattina i pendolari hanno twittato disagi in serie. Si va dalla carrozza con temperatura tropicale al convoglio con pochi vagoni e conseguente sovraffollamento. A Verdello c'è già gente in piedi, le foto sul social lo testimoniano. «Così non si va avanti», scrive un viaggiatore. Ma l'apice del disservizio viene raggiunto sul treno delle 7.23 per Porta Garibaldi: una fila di sedili è chiusa da una fascetta di plastica. Il Comitato pendolari twitta ironico: «Lavori in corso». Agli sventurati utenti non resta che guardare e passare oltre. Sperando nel miraggio di un posto a sedere.
Gori non toglie la cittadinanza a Mussolini
Il sindaco Giorgio Gori scrive all'Eco di Bergamo per annunciare che si opporrà alla richiesta dell'Isrec di cancellare la cittadinanza onoraria concessa a Mussolini nel 1924. Secondo Gori l'istanza, «che riaffiora carsicamente dal fiume della storia», ha l'immediato effetto di creare divisioni. Polemiche inutili, fa notare il sindaco, perché l'onoreficenza è figlia di un periodo in cui il futuro Duce (lo diventerà l'anno dopo) godeva di un consenso diffuso. Giudicarla con i criteri di oggi non ha senso, tanto più che nemmeno gli uomini della Resistenza, nell'immediato dopoguerra, si curarono di revocarla. La cittadinanza a Mussolini è «un fatto storicizzato», che aiuta a capire «com'era Bergamo nel 1924». La cancellazione sarebbe «un errore, quasi una sorta di rivincita a posteriori che però non cambierebbe nulla». Il dibattito è aperto.
Ricordo di Giordano: ucciso dalla mafia, riposa ad Almè
Il presidio di Libera "Isola Bergamasca e Valle Imagna" ricorda oggi la figura di Gaetano Giordano, il commerciante che fu ucciso dalla mafia a Gela il 10 novembre 1992 perché disse no al pizzo. Non molti sanno che Giordano è seppellito al cimitero di Almè: la mamma e i fratelli, che vi risiedevano da tempo, vollero portarlo vicino a loro, lontano da chi gliel'aveva strappato. Il paese gli ha dedicato anche una via nel 2010. Un esempio di valor civile che andrebbe valorizzato, soprattutto come antidoto al virus della criminalità organizzata che ormai minaccia anche la nostra provincia.
Via Baschenis, la stazione di servizio resta dov'è
La prima storica stazione di servizio di Bergamo non sarà abbattuta. Il fabbricato di via Baschenis resterà al suo posto, in attesa «di un quadro più certo sugli interventi di bonifica dell'area, oltre che di ristrutturazione e nuova destinazione del medesimo edificio». Lo ha assicurato l'assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini, rispondendo a un'interrogazione del capogruppo leghista Alberto Ribolla. Prima o poi, però, bisognerà capire che cosa farne. L'esempio viene da Milano: Lapo Elkann trasformerà in showroom di lusso l'ex distributore Agip di piazzale Accursio. Cercasi idee (e imprenditori) anche per via Baschenis.