Bergamospia (si dice, non si dice) Gandi a Renzi: ce li dai tu i soldi?

Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
Renzi toglie la tassa sulla prima casa
Ma l'idea non piace alla sinistra orobica
Renzi annuncia la cancellazione della tassa sulla prima casa e sorprende persino quelli del Pd. Le perplessità si sprecano. Da Facebook Sergio Gandi, vicesindaco e assessore al Bilancio, va giù piatto: «A me l'abolizione dell'Imu va bene se Renzi mi dice dove il Comune di Bergamo trova 33 milioni di euro: me li dà lui?». L'esternazione di Gandi (forse era meglio dire Tasi e non Imu, che per le prime case non esiste più dal 2013) raccoglie consensi diffusi, dall'onorevole Elena Carnevali all'assessore Giacomo Angeloni. Mentre Giorgio Gori prudentemente tace, persino Antonio Misiani, tesoriere nazionale del Pd, non nasconde la sua contrarietà. Dopo aver ascoltato dal vivo la promessa all'assemblea nazionale, scrive su Facebook: «Non la condivido, come non la condividevo quando l'ha fatta Berlusconi». Coerente.
Matteo Rossi, un weekend tra santuari e sardine
per non far la fine di Schettino
Un weekend da globetrotter per il presidente della Provincia Matteo Rossi. Prima sale in Valle Imagna per incontrare sindaci, parroci e imprenditori. Già che c'è, si reca in pellegrinaggio alla Madonna della Cornabusa, che di questi tempi accendere un cero per per Via Tasso non fa male. Poi raggiunge le amene sponde del lago d'Iseo, concedendosi pure un blitz alla sagra della sardina. Un tour intenso sul territorio, per conoscere e valorizzare le risorse commerciali e turistiche. «A chi si augura che tutto vada a rotoli rispondiamo con il nostro lavoro e con la capacità di fare sistema», spiega Rossi su Facebook. E per chiarire meglio il concetto conia un hashtag da toccar ferro e anche di più: #noi-non-siamo-come-schettino. Scaramantico.
Bresciani folgorato sulla via di Santiago
Il segretario Cgil (ri)scopre la spiritualità
Folgorato sulla via di Santiago, il segretario della Cgil Luigi Bresciani ha dovuto ammettere che alla fine del Cammino persino a un leader della sinistra capita di commuoversi. «Ho trovato una spiritualità diffusa, che toccavi con mano». Cercava risposte dopo la morte dell'amata moglie, il segretario, ma - leggendo il racconto concesso all'Eco - pare di capire che i suoi interrogativi sono andati a scavare ancor più in profondità. «Che senso ha avuto tutto questo?», si chiede voltandosi indietro ad osservare i suoi 61 anni. Cresciuto in oratorio, confessa di «avvertire da tempo un po' di lontananza dalla Chiesa». Ora sembra voler colmare quella distanza. Ne parlerà anche con il vescovo Beschi, anticipa, «perché se non c'è una domanda di senso oltre la realtà materiale vissuta, la prospettiva rischia di essere disperante». Il Viaggio, insomma, è solo all'inizio. E la prossima tappa è già tracciata sulla mappa: a piedi fino a Gerusalemme. Buon cammino, segretario.
Ventilatori esauriti e chinotti a ruba
Cronache da un weekend di caldo africano
Il caldo non dà tregua e i bergamaschi, poveretti, si arrangiano come possono. Si inerpicano sui monti, disposti anche a sopportare ore di coda al rientro pur di godersi qualche ora di refrigerio. Chi resta in città invade i centri commerciali, saccheggiando i negozi di elettrodomestici: condizionatori e ventilatori sono andati esauriti ovunque. In centro, alle sette della sera, una commessa boccheggia nel negozio deserto. Vede due clienti spuntare alla cassa e le si illuminano gli occhi: «Fino alle 17.30 non si è visto nessuno, troppo caldo...». Nei giardini fioriscono le piante tropicali, alla Coop finiscono chinotti e cedrate. Le previsioni non danno speranza: sarà così ancora per tutta la settimana. L'unica è lanciarsi nella danza della pioggia. Ma si suda a respirare, figuriamoci a ballare.